Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 1 gennaio 2008

O.S.M.I.T.H. - Gran Priorato d'Italia

"La gente è più propensa a credere alle storie che alla Storia" (Anonimo)

Il Pensiero di un Templare
Intervento del Dott. Claudio Santori (Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani – Commenda di Roma), che ringrazio per il gradito e pertinente apporto.

Molti studiosi, pur partendo da presupposti diversi e argomentando da diversi punti di vista, hanno convenuto sul fatto che la Massoneria assunse le sue origini dal Templarismo.
D’altra parte, al di là di quanto generalmente affermato dalla tradizione storica, non appare credibile che i Templari, dei quali erano note le elevate attitudini e le capacità organizzative come pure l’alta qualità del loro addestramento, non siano sopravvissuti al processo promosso da Filippo il Bello agli inizi del Trecento e al successivo scioglimento (rectius: sospensione) dell’Ordine decretato nel concilio di Vienne del 1312 da Papa Clemente V.

Può essere invece verosimile che essi abbiano inizialmente operato nella clandestinità, continuando ad avvalersi di quelle tradizioni e conoscenze ‘segrete’ tramandate oralmente, di cui i cavalieri erano depositari e delle quali, come anche riferisce Barbara Frale nel suo recentissimo libro ‘I Templari’, ‘nella normativa ufficiale non esisteva altro che un’impercettibile allusione’.

Tra questi ‘segreti’ sono citati da ricercatori il rituale d’ingresso (assimilabile ad una ‘iniziazione’) nonché conoscenze che presumibilmente comprendevano quelle, scientifiche, di vecchi alchimisti e pratiche derivanti da tradizioni esoteriche orientali.

Anche la Massoneria, in origine, aveva riti di iniziazione solenni ed era interessata allo stesso tipo di conoscenze sulla geometria sacra, l’alchimia e l’occultismo di cui si occupavano i Templari, come si ricorderà più avanti.

Pare comunque acclarato che i primi riferimenti ufficiali della Massoneria risalgano ad epoca successiva al 1640, il che porterebbe ad avallare una soluzione di continuità tra quella e i Templari. Ma alcuni ricercatori (John J. Robinson, per esempio) riferiscono di prove dell’esistenza di ‘logge’ già nel 1380.

Ad ogni buon conto, un tipico esempio quanto meno della ‘comunanza’ di alcune componenti, anche se solo ‘ideologiche’, fra le due confraternite può essere rinvenuto nel simbolismo della Cappella Rosslyn, in cui fu sepolto uno dei cavalieri che combatté nella battaglia di Bannockburn (24 giugno 1314) a fianco di Robert Bruce, vinta dagli scozzesi contro gli inglesi.

Tutta la costruzione, infatti, pare progettata secondo i principi della geometria sacra e l’interno è scolpito di simboli che appartengono in parte al simbolismo massonico (vedi ad es. la ‘colonna dell’apprendista’), in parte a quello templare (pianta ispirata alla croce templare, sculture con l’immagine di due uomini su un solo cavallo).

In base a questi e ad altri elementi, spesso supportati da documenti storici utilizzati a base di argomentazioni a sostegno, si è addivenuti alla conclusione di una più o meno diretta discendenza fra i due Ordini. Non pare, tuttavia, comunque si valuti il contenuto di verità di singole teorie, che si possa tuttora operare sul terreno sicuro delle affermazioni scientifiche e verificabili. Tutto, ad oggi, resta e in ogni caso si sviluppa, sul piano, sempre incerto, della speculazione.

Alcune diramazioni della Massoneria continuano a dichiararsi discendenti dai Templari, segnatamente in Scozia, ma pochi storici hanno avallato tali pretese. Verosimilmente non c’è stato un vero e proprio passaggio di consegne, ma appunto la comunanza di molti saperi esoterici diversi potrebbe fare forse presumerne l’eredità.
Vale peraltro la pena di ricordare che all’interno di questi ‘saperi’ i Templari avevano sviluppato anche conoscenze, insolite per l’epoca, su materie quali la geometria e l’architettura sacra, dei cui principi troviamo applicazione nelle cattedrali gotiche, nonché sull’astronomia, la chimica, la cosmologia, la navigazione, la medicina e la matematica.

Tali conoscenze, che pare ricomprendessero anche l’alchimia, sul cui terreno si trattavano i segreti della vita e della rigenerazione fisica se non dell’immortalità, non erano comunque facili da acquisire: per cui chi intendeva guadagnarsi la conoscenza doveva assolutamente superare i difficili stadi dell’iniziazione progressiva.

D’altro canto – mi si perdoni il breve ‘fuori tema’ – se è pur vero che il ‘mistero iniziatico’ può generare sospetto, lo è altrettanto il fatto che all’enorme maggioranza della gente non appartiene il desiderio di conoscere. Basta osservare come vivono le persone, ciò che costituisce lo scopo della loro esistenza, qual’è l’oggetto dei loro desideri, delle loro passioni e aspirazioni, quali sono i loro pensieri, quali gli argomenti di loro interesse e di cosa generalmente parlano. Nessuno, io credo, nasconde nulla. Ma l’acquisizione della vera conoscenza esige partecipazione, grande fatica e grandi sforzi. E un esame obiettivo dell’uomo medio, dei suoi interessi, di ciò che riempie le sue giornate, ne dimostra evidentemente l’incapacità.

Ma, tornando al tema, e al di là dell’indubbio fascino che, diversamente da altri Ordini di natura pressoché simile, i Templari esercitano ancora oggi sulla gente, due loro idee continuano a vivere: 1) provenendo dalle più diverse regioni d’Europa per l’esecuzione di un compito comune, l’Ordine simboleggia, più di molte altre organizzazioni, un’Europa unita; 2) l’idea del cavaliere-monaco sopravvive, sia pure in forma molto diversa, in quella del militante del volontariato in Europa.

Oggi essere Templari rappresenta un modo di essere e di concepire i rapporti con gli altri fondati sul rispetto della personalità dell’uomo; è cercare di migliorare la società in cui viviamo con l’esempio del buon vivere; è, in un certo senso, fare e sviluppare cultura, che costituisce il più straordinario strumento di libertà; è anche mantenere alto uno spirito umanitario che significa solidarietà verso le persone che ne hanno bisogno.
Anche la Massoneria moderna, pur restando generalmente accomunata a quella antica dal substrato simbolico dell’Ordine, ha avuto una sua evoluzione, sviluppando una molteplicità di indirizzi, di cui quelli umanistici e fraterni paiono, allo stato, predominanti.

Questo scritto vuole essere un contributo di attenzione e di riflessione su un tema per certi versi anche intrigante, concernente due Ordini che, al di là delle rinvenute ‘comunanze’ hanno comunque esercitato un’enorme influenza sulla cultura occidentale. Ci si augura che possa essere di stimolo per ulteriori interventi: ‘hoc erat in votis?.
Tratto da quaderni di Serenamente-S.O.M.I.

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