Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 17 marzo 2008

LA VIA CRUCIS

“…sulle traccie del Santo di Pietrelcina…"

Come ormai tutti sanno, San Giovanni Rotondo è la meta dei fedeli per venerare il Santo di Pietrelcina, San Pio.
Come ogni anno, un nutrito gruppo di Lions del Distretto 108/Ab-Apulia si sono incontrati tutti in San Giovanni Rotondo il 16 marzo 2008, per intraprendere il percorso di fede e spirituale della Via Crucis.
Con i moltissimi Presidenti di Clubs e Officer Distrettuali intervenuti, ha partecipato al percorso di fede anche il vice Governatore Nicola Tricarico con consorte.

Per il Lions Club Bari Host erano presenti: Italo e Nietta Colella, Pasquale e Sara Stufano, Pietro e Maria Vitale.
Un pullman completo di tutti i passeggeri è stato organizzato con perizia di particolari e grande disponibilità dalla Past President L.C. Isabella d’Aragona, Mary Garofalo Calò accompagnata dal consorte Pippi.

Storia e tradizione francescana della Via Crucis:
Nel 1294, Rinaldo di Monte Crucis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro per varie tappe, che chiama stationes,. Tali stazioni ripercorrono il cammino che nostro Signore ha compiuto prima di morire in Croce: il processo, la relativa condanna a morte, le tre cadute lungo il percorso per il *Golgota (luogo correlato alla ignominia connessa alla crocifissione e del teschio), l'incontro con la Madre e le Pie Donne, la consegna della Croce a Simone di Cirene e l’incontro con la Veronica, fino alla deposizione del corpo di Gesù nel Sepolcro.
La pratica di rappresentare le stazioni della Via Crucis nelle chiese venne diffusa dai Minori Francescani. Da principio venne istituita esclusivamente nelle chiese dei Minori Osservanti e Riformati. Successivamente Clemente XII estese, nel 1731, la facoltà di istituire la Via Crucis anche nelle altre chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo Ordine Francescano.
* Perché il Golgota? Come nelle storie del “Libro di Adamo”, in esso si narra che “per ordine di Noè le ossa di Adamo, dalla caverna dove sono sepolte, vengono trasportate dal figlio Sem e da suo nipote Melchisedek, sotto la guida di un angelo, in un altro luogo al centro della Terra. Qui confluiscono quattro estremi. Infatti quando Dio creò la Terra, prima venne la sua forza e da essa seguì poi da quattro parti la Terra come il vento e soffio lieve. E nel centro la sua forza si arrestò e riposò. In quel luogo si compirà la redenzione (…).
Quando giunsero al Golgota, che è il centro della Terra, l’angelo mostrò a Sem questo luogo(…) Qui la terra si aprì a forma di croce e Sem e Mechisedek vi posero la salma di Adamo. Le quattro parti si mossero e racchiusero la salma del nostro progenitore Adamo e l’apertura della Terra si richiuse. Questo luogo fu chiamato ‘Calvario’, giacchè vi fu ucciso il Signore di tutti gli uomini”.

E’ per questo motivo per cui in numerose raffigurazioni della Crocifissione, sul Golgota, ai piedi della croce di Cristo viene posto il teschio di Adamo.

Cari Amici, dopo questa mia doverosa esposizione per il significato dei luoghi percorsi da Gesù e il sacrificio compiuto per la Redenzione di tutti gli uomini, che con la Sua Santa Croce ha redento il mondo intero. Vi commenterò l’inizio e la fine del percorso spirituale e di fede della Via Crucis: l’Alfa e l’Omega.

Gesù dinnanzi a Pilato.
…Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale del luogo chiamato Litostroto, in ebraico gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato (primo sorvegliante di una loggia massonica) disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”
Ma quelli gridarono: Via, via, crocifiggilo!” Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?” Risposero i sommi sacerdoti: “Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”: Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. (Gv. 19,13-13).
Se qualcuno vuol venire con me, smetta di pensare a se stesso, ma prenda la sua croce e mi segua. (Lc. 9,23)
Gesù ode la voce risentita degli scribi e degli anziani. Ode l’urlo della folla. Ode la sua condanna a morte! Gesù è condannato! Ma perché? Il suo messaggio d’amore fraterno, di uguaglianza tra gli uomini, dei veri valori della vita era giudicato sovversivo e provocatore. Il suo invito a rinnovare la propria esistenza nella generosa solidarietà del servizio agli altri non fu capito. Pilato, il potente uomo politico, si è lavato le mani non ha avuto il coraggio di andare controcorrente e contraddire la folla.

La Risurrezione di Gesù
L’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! Se cercate Gesù il Crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto, venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli. E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea, là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto” (Mt. 28,5-7)
“Pace a voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”: è il saluto con cui Gesù si rivolge ai discepoli radunati nel cenacolo. E’ la missione che Gesù affida a tutti gli uomini di buona volontà, a tutti noi. Ma di quale pace dobbiamo essere annunciatori e portatori? Non la pace umana che ha in sé della guerra, delle violenze, della divisione, ma quella che viene da Lui, quella che parte dal perdono, dalla tolleranza, dalla comprensione dall’accoglienza. Così potremo essere quel “sale della terra” e quella “luce del mondo” che Gesù ci ha comandato di essere.

Un breve commento sul Simbolismo della Croce:
La croce è un segno che si traccia con la massima naturalezza. Di nessuna altra forma forma grafica, per quanto elementare, può dirsi altrettanto. In epoca arcaica per i Fenici era il Tau, il cui significato intrinseco era marchio, intaglio, segno grafico per eccellenza. Ora dopo la diffusione del Cristianesimo, la croce evoca un’idea di morte, ma ciò non è in contraddizione con la razionalità dell’ideografismo che le è proprio.
La croce più antica risale al 134, mentre il Crocifisso compare per la prima volta sulla porta linea di Santa Sabina in Roma ai tempi di Sisto III, ossia tra il 432 e il 440. Del pari bisogna tener conto che il Cristianesimo, così come ha reinterpretato o si è sovrapposto a numerose altre tradizioni e simbologie preesistenti, a maggior ragione si è sovrapposto al simbolismo della croce, gli ha attribuito un valore culturale che prima non aveva, e in taluni e per fortuna abbastanza rari casi, è giunto a interpretare le croci presenti in altre culture come segni di una precedente presenza cristiana, poi dimenticata. Infine, per meglio chiarire il concetto appena esposto, e senza perciò entrare nella trattazione religiosa o, peggio, nella polemica, vale la pena riportare qualche passo dell’Enciclopedia dei Simboli. In essa, per esempio, si cita “il caso della croce a foglia d’albero del Tempio della croce di foglia”, presso la città maya di Palenque, nello Yucatàn, che si è voluta interpretare in quel senso, ma che “in realtà rappresenta un albero cosmico”, o, nel contesto della speculazione cristiana sui simboli, l’associazione dell’immagine di un luogo dotato di un centro ideale a quella della Croce di Cristo, come nel citato Libro di Adamo.

La croce è in realtà, assieme al cerchio, al quadrato ed al triangolo, un segno antichissimo risalente alla più primordiale delle tradizioni. Non appena l’uomo è stato in grado di astrarsi dalle contingenze primarie del mondo circostante ha infatti cominciato a tracciare quei semplici segni grafici, rapportandoli forse a talune simmetrie apparenti esistenti in natura, per giungere ben presto come sostengono alcuni studiosi, a travalicarne il senso e la ragione per farli diventare il fondamento della geometria, sia scientifica, con i suoi teoremi e le sue dimostrazioni, che filosofica, ossia capace di stabilire un rapporto tra idee e forme e capace di fungere da collegamento con nozioni complesse, talvolta addirittura in grado di soverchiare l’intelligenza umana. In conclusione, cari amici, la croce, quindi, utilizzata isolatamente o in associazione agli altri segni, è il simbolo fondamentale nella formazione e ad un tempo nella trasposizione del pensiero astratto…
Un abbraccio a tutti, Pietro

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