Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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giovedì 20 marzo 2008
SPAGNOLI COMANDATI DAL CONTE DI MONTEMAR
Il Vicedirettore
Il *“Palazzuolo”
Bisceglie Bari
270° anniversario della vittoria di Bitonto.
Sabato 29 maggio 2004, in Bitonto, in concomitanza con la Festa Patronale dell’Immacolata, ad iniziativa de “Il Carlino”, periodico indipendente di Terra di Bari, Capitanata, Terra d’Otranto e Lucania”, diretto da Francesco Laricchia, è stato celebrato il 270° Anniversario della Vittoria delle truppe di Carlo di Borbone su quelle imperiali di Carlo VI d’Asburgo. Infatti il 25 e il 27 maggio 1734 nei pressi della città pugliese si svolse una cruenta battiglia di fanti e cavalieri: da una parte gli Spagnoli comandati dal conte di Montemar, dall’altra gli Austriaci comandati dal principe Pignatelli di Belmonte. Gli imperiali furono completamenti disfatti e presi prigionieri. A seguito dell’evento si arresero tutte le guarnigioni e i castelli del Regno. L’avvento di Carlo al trono di Napoli si stabilizzò definitivamente e il Regno conseghì così la sua piena indipendenza. La manifestazione si è aperta col raduno dei partecipanti presso l’Obelisco commemorativo della Vittoria sito nello spiazzo antistante il Santuario dei SS. Medici. Dopo la Santa Messa in onore dei Caduti celebrata presso la Cripta del Santuario, una corona di fiori è stata deposta sull’Obelisco. Successivamente presso la sala degli specchi del Comune si è svolto un Convegno, presentato da Luciano gentile e condotto da Francesco Laricchia. E’ stato letto un messaggio ben augurante di Carlo di Borbone Due Sicilie. Dopo il saluto del Sindaco Nicola Pice, hanno svolto relazioni: Ulderico Nisticò sulla congiuntura interna e internazionale che accompagnò l’evento; Silvio Vitale sugli aspetti politico-istituzionali; Giuseppe Rella sulle modalità e la portata della battaglia. Tra gli altri studiosi hanno partecipato al convegno ospiti anche: il Cav. Uff. Dott. Pietro Vitale (Cavaliere d’Ufficio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e Tenente Commissario del Corpo Militare dell’Ordine di Malta), Cesare Linzalone, Marco Messeri Petruzzelli, Giuseppe Giuffreda, Arcangelo Abatantuono, Antonio Stellacci, Giovanni Salemi, Pietro Golia, Armando Calvano e Eduardo Spagnolo. Durante i lavori è rimasto aperto un banco filatelico dotato di annullo commemorativo con al centro lo stemma delle Due Sicilie e, disposte in cerchio, le scritte 70032 BITONTO (BA) 29/05/2004 PT *REGNO DELLE DUE SICILIE 270° ANNIVERSARIO VITTORIA DI CARLO DI BORBONE. Al banco erano altresì in distribuzione quattro cartolline commemorative realizzate da Francesco Laricchia. Le stesse possono essere richieste al n. 080/9372123.
Poiché l’Obelisco della Vittoria che è stato al centro della manifestazione può senz’altro essere considerato il simbolo dell’indipendenza delle Due Sicilie e della memoria della memoria della Dinastia Borbonica, abbiamo chiesto a Ulderico Nisticò di darcene un breve ragguaglio con riferimento alle scritte che figurano ai quattro lati del monumento.
Commento alle iscrizioni:
PHILIPPO V / HISPAN INDIAR (1) SICILIAE / UTRIUSQUE / REGI / POTENTISSIMO / PIO FELICI /QUOD / AFRIS / DOMITIS / NEAPOLITANUM / REGNUM / DEVICTIS / IUSTO / BELLO / GERMANIS / RECEPERIT / ET CAROLO FILIO OPTIMO / ITALICUS PRIDER / DITIONIBUS AUCTO / ASSIGNAVERIT / MONUMENTUM VICTORIAE / PONI LAETANTES / POPULI VOLUERUNT.
Traduzione:
A Filippo V potentissimo pio fortunato re delle Spagne, delle Indie, dell’una e dell’altra Sicilia, poiché, sottomessi gli Africani, riconquistò, vinti in guerra a forze pari i Tedeschi, il regno di Napoli e lo assegnò al figlio Carlo già legittimo dalla volontà degli Italiani di darsi a lui, i popoli festanti vollero che fosse innalzato questo monumento della vittoria.
Tratto da l’Afiere, giugno 2004
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