Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 9 giugno 2008

GLORIOSA COMMENDA TEMPLARE "ALESSANDRO AMARELLI"

Atti del Convegno-Castello di Scilla (R.C.) introduzione:
Dott. Emilio Attinà

"Il soldato ha la gloria, il monaco il riposo.
Il Templare abiura l'uno e raltro.
Riunisce ciò che le due vie hanno di più duro: il pericolo e l'astinenza.
La grande questione del Medio Evo
fu per lungo tempo la guerra santa, la Crociata;
l'ideale della Crociata sembrava compiuto nell'Ordine del Tempio.
Era la Crociata divenuta fissa e permanente"
Michelet.
Signore, signori innanzi tutto mi è doveroso porgere un saluto alle autorità che hanno consentito la realizzazione di questo convegno.
Un saluto di ringraziamento va al Sig. Sindaco, al vice sindaco e ai Sigg. Assessori preposti, del Comune di Scilla che hanno concesso l'uso del castello di Scilla dando modo di armonizzare le nostre discussioni in una cornice veramente degna dell' ordine cavalleresco.
Un ringraziamento và al Capitolo Reghion di Reggia Calabria, al Concilio dei Massoni Criptici di Reggia Calabria "Enzo di Vece" e alla Gran Commenda dei Cavalieri d'Italia, unico Ordine Cavalleresco qua­lificato e riconosciuto dal Grande Oriente d'Italia, che con il loro sup­porto hanno fatto sì che anche a Reggia Calabria sorgesse una Commenda di Cavalieri Templari, a tutela dell'immagine dei Cavalieri Templari dalla moltitudine di miscredenti millantatori e falsificatori dell'Ordine Cavalleresco, la Commenda "Alessandro Amarelli" della quale mi onoro esserne un fondatore.
Parlando di Cavalieri Templari subito la nostra mente inizia un viag­gio immaginario che ci porta indietro nel tempo, infatti, è inevitabile non pensare alle loro vesta fatte solo di una tunica bianca con al centro una croce rossa, alle crociate alle difese del tempio in Gerusalemme e a tutto ciò che attraverso la storia ci è stato tramandato.
Tanti furono gli appellativi che furono dati ai Cavalieri:

"poveri soldati di Cristo, a sottolioneare la loro sottomissione cristiana e soprattutto il loro voto di castità; Soldati di Dio e del Tempio di Salomone; Monaci soldati che marciavano al grido di "Dio lo Vuole"; tanti altri...I riti iniziatici che i Templari eseguivano erano volti particolarmente al controllo e alla trasmissione della energia vitale di quella forza che è ognuno di noi e che deve essere trasmessa ad altri. Di questi concetti i Templari vennero a conoscenza durante la loro permanenza in Terra Santa anche se tali concetti erano già presenti in occidente. Questa tecnica di controllo della energia vitale alla quale fece ricorso Jacques De Molay per affrontare le fiamme del rogo senza il minimo segno di debolezza o cedimento di dolore. La mistica tedesca Hildegardn von Bingen ne parla in termini ciriditas, richiamandosi al verde della natura come immagine più semplice della vita nel pieno vigore. Tra gli storici e gli studiosi il Templarismo era il termine con il quale si identificavano associazioni o gruppi vincolati ala segreto. Esse erano a carattere attivo ossia concretamente eseistenti e quotidianamente presenti a diverso livello politico sociale e religioso, nel 1700 tali formazioni diedere vita alla Massoneria e si autoproclamarono eredi spirituali del Cavalieri Templari. SI appropriarono di una tradizione che oggi è giunta Noi che gelosamente custodiamo

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