Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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lunedì 14 luglio 2008
IL GIARDINO INCANTATO DEI GIOVANI
Tempo di esami, di verifica della presunta maturità, certamente in divenire e della quale la verifica finale rimane parte integrante per quel senso di emozione e di ansia, di attesa e di messa concreta in discussione della propria personalità, ma anche dei propri saperi. Si cerca di scoprire fino a che punto la conoscenza è andata trasformandosi in saperi e in consapevolezze; si cerca di capire come stanno procedendo i giovani in un ambiente che va promovendo il trasformismo veloce spesso avversato dal trasformismo personale e comunque interessato.
Si cerca anche di capire se ai giovani è permesso continuare a credere, ma soprattutto ad avere fiducia; ecco allora che passano, uno per volta ad intervallo costante, ad esprimere prima la loro personalità attraverso il loro portamento, poi le loro conoscenze ed il loro studio mettendo a nudo, lentamente, la loro vera personalità ed il loro vero valore interiore. Una sfilata di giovani uomini e donne alle soglie della maturità e della maggiore età che si presentano, uno diverso dall’altro, in un lungo filare di chiome variegate e di esperienze le più diversificate. Un giardino incantato dei giovani, dove è possibile trovare di tutto, compreso il nostro mondo di adulti spesso distratto, forse inconsapevole e quasi sempre disinteressato alle loro aspettative ed ai loro problemi.
Li ascolti, cerchi di abbozzare un giudizio, poi ti fermi perché altri fattori intervengono pesantemente nella loro crescita e ti soffermi a pensare se quella difficoltà di vita non sia dovuta a qualche tua carenza, omissione di compiere il giusto dovere, magari per non aver rispettato il senso di diritto di tutti: baluardo di ogni azione umana degli adulti preposti al bene comune.
Ti smarrisci nella riflessione, ma poi ritorni ad ascoltarli, e verifichi la loro profonda conoscenza dei mezzi informatici, ma anche certa conoscenza della società che è a loro vicina, ma guai a parlare di politica, di religione, di cultura, di associazionismo e di partecipazione al volontariato…, no, quest’ultimo forse si perché permette loro di verificare la loro capacità operativa in settori di interventi pratici immediatamente e sul campo. Si può parlare anche di lavoro, visto che molti di loro sono impegnati in lavori part time per essere autonomi, magari dopo che hanno perso un genitore, una disgrazia, una separazione, un imprevisto di quelli che ti mozzano il fiato. I nostri giovani non parlano, però, delle loro sofferenze, dei loro dolori, ma li vivono rimanendone influenzati per la vita e procedendo nella cognizione del male da cui tentano di trarre il bene di vivere, sia pur minimo, ma tanto quanto basta per continuare a credere.
Quanto sono bravi alcuni! Li ascolti con piacere, avverti la loro sicurezza, poi avverti anche un senso di gioia interiore in quanto sono riusciti a suscitare in te quella impressione di sicurezza e di certezza per un domani che avverti più protetto e lontano da quei terribili balordi che ti fanno continuamente tremare.
Verifichi la vita, la gioia di vivere, ma anche, e capita molto spesso, la tua ignoranza, le tue scarse conoscenze di mondi che non senti vicino, non conosci e quasi rigetti, ma che sono il loro domani, ma anche il nostro presente che sembra rigettarci indietro.
Lentamente prendi coscienza del passare del tempo, ma anche di tutto quello che siamo riusciti a fare, e ripensi il tuo modo di essere stato e il contributo che hai dato ad una società che non molti decenni fa era soltanto piegata su se stessa e che poi, velocemente, ha subito forti trasformazioni fino al punto da porre in discussione l’intero operato di generazioni, ma anche il sacrificio delle persone perbene che, in tante, hanno continuato a svolgere un’esistenza di sacrificio, di abnegazione, di dono per trasferire ad altri un bene in grado di divenire e di adeguarsi alle esigenze della vita. E’ un privilegio essere docenti!
Li guardi, i nostri giovani, e li ammiri, e ti rivedi; poi ti volti verso i colleghi e incroci sguardi espressivi che colgono l’attimo fuggente della vita, permeati da un sorriso, tipico delle bellezze umane e, ritenendoti fortunato per averli incontrati, verifichi e svolgi l’intero mistero del divenire della vita, della ricerca della progresso, della consapevolezza di stare a compiere il proprio dovere, se volete anche di docente.
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