Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 16 novembre 2009

FIL DI NOTA-DI ANTONIO LAURENZANO

L’ EUROPA E I CROCIFISSI

Quanta confusione! Quanti vuoti storici sulla triste vicenda dei crocifissi nelle scuole. Bandiere a mezz’asta, proclami, bellicose dichiarazioni anche da parte di autorevoli esponenti delle istituzioni.
A finire in …. croce è stata l’Unione europea rea di “aver tradito la nostra tradizione, la nostra cultura”, “un’Unione europea diversa da quella che sognavano De Gasperi, Einaudi, Adenauer e Schuman”. Si è parlato di tradimento dell’Europa, un’Europa senz’anima, alla deriva!... Un’anacronistica crociata!
In questo bailamme di voci, ai più è sfuggito un …”particolare” : a scrivere la vergognosa sentenza che scaccia dalle aule il crocifisso, simbolo della nostra millenaria civiltà, è stata la Corte europea dei diritti dell’Uomo istituita a Strasburgo nel 1954 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. E’ una diretta emanazione del Consiglio d’Europa, istituito nel 1949, il cui scopo è quello di promuovere la democrazia, i diritti dell’uomo, l’identità sociale europea. Alla Corte è affidato il compito di far rispettare questi obblighi da parte dei 47 Stati membri.
Un organismo internazionale che con l’Unione europea non ha alcun rapporto gerarchico-istituzionale : differenti le finalità, le articolazioni operative, i metodi di lavoro. L’Unione europea, denigrata con scarsa conoscenza della sua storia, è stata istituita con il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 con l’ambizioso obiettivo di promuovere l’integrazione politica del Vecchio Continente attraverso le sue principali istituzioni: il Parlamento europeo, a Strasburgo, la Commissione e il Consiglio europeo, a Bruxelles, oltre alla Corte di giustizia dell’Ue, con sede a Lussemburgo.
Perché allora … crocifiggere l’Unione europea? Perché mandare messaggi di stupidità storica e politica? Un semplice atto di stupidità o un … inquietante pretesto per affossare il grande sogno di un’Europa unita, espressione degli stessi valori e degli stessi principi di civiltà?
Dopo la sofferta ratifica del Trattato di Lisbona conclusa con il recente via libera del Presidente ceco Klaus, entrerà in vigore in gennaio il testo di riforma delle istituzioni europee, concepito per assicurare il buon funzionamento dell’Ue allargata a 27 membri. Una tappa importante nel lungo e faticoso processo di unificazione europea per completare il visionario progetto dei Padri fondatori che disegnarono un’Europa dei popoli e non un’Europa dei mercanti, nella consapevolezza che se l’euro ha unito i mercati sarà l’integrazione politica a unire i popoli europei.
Lasciamo dunque in pace l ’illuminato europeismo di De Gasperi, Spinelli, Adenauer e Schuman! E’ l’utopia che muove la storia! L ’Europa del Terzo Millennio, quella delle grandi speranze, dovrà rivivere nelle coscienze, nel sentimento popolare, mettendo da parte gli egoismi, i particolarismi, i nazionalismi e soprattutto la miopia storico-politica di qualche imbonitore. Dobbiamo far crescere l’idea di Europa, patrimonio di valori da trasmettere ai giovani. Non c’è spazio per gli apprendisti stregoni …

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