Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 5 agosto 2010

IL DOPPIO BINARIO DEL PERCORSO LIONISTICO

INTERNAZIONALISMO E LOCALISMO:
L’intervento di Beppe Rossi, eletto secondo Vice Governatore del Distretto 108 al Congresso di Fermo.

Quest’anno il Governatore Antonio Suzzi, con il suo motto, ha posto, con una felice intuizione, in bella evidenza, la cifra identificativa del nostro Distretto: “Uniti nelle diversità”
Infatti, il valore aggiunto del Distretto 108° è quello di mettere insieme, con il vincolo dell’amicizia, i Lions di quattro Regioni – la Romagna (con Imola), le Marche, l’Abruzzo e il Molise – ovvero 84 Clubs dislocati al nord, al centro e al sud del nostro Paese, un distillato d’italianità. Siamo un bello spaccato dell’Italia che lavora, anche per il bene dell’umanità.
Siamo un buon esempio, vissuto, di unità nazionale, in una fase storica di grave incertezza e di discussione sui valori fondanti della nostra Nazione.
A 150 anni dall’unità d’Italia cogliamo l’attualità del portato Risorgimentale che, fino ad oggi, ha fatto l’Italia una delle più importanti potenze economiche e culturali al mondo, ciò che non sarebbe stato possibile se fossimo rimasti divisi in tre o sette Stati pre-unitari. Ricordiamolo bene ai nostri concittadini! Propongo un deciso impegno, per l’educazione civica, per il buon Governo della Cosa pubblica, per la difesa dell’etica e del patrimonio collettivo, facendo in modo che i “principi dell’etica Lionistica” non rimangono una declamazione retorica, nella cerimonia interna del Club, ma vengono diffusi e socializzati, perché noi siamo pure una grande forza morale.
L’etica Lionistica non è anestetizzata dalle difficoltà di questo mondo, ma è oggi ancora più necessario invocarla per il miglioramento dell’evoluzione assai contraddittoria di questa società. La crisi generale, la recessione economica, ci richia-mano, più di prima, al fare, anche a scopo didattico, non solo erogativo di risorse finanziarie. Anzi, oggi, i nostri valori, le nostre energie intellettuali, servono tanto di più alla società civile. Quattromila Lions in 84 Clubs del Distretto erogano complessivamente oltre 2 milioni di euro in attività di servizio: una somma assai importante, soprattutto in un periodo di crisi della finanza pubblica verso il welfare. Siamo un grande movimento internazionale e quindi dobbiamo partecipare alle campagne avviate dal nostro Board, come abbiamo magnificamente fatto, negli ultimi due anni, per combattere la cecità nel mondo. Siamo un grande Distretto italiano, dotato di una benemerita Fondazione e di una generosa struttura sanitaria di solidarietà permanente, la Sosan, quindi dobbiamo porci degli obiettivi comuni: ritengo che, per noi tutti, per alcuni anni, la priorità assoluta debba essere l’Aquila e l’Abruzzo terremotato, tenedo l’Aquila come capitale morale del nostro Distretto. Internazionalizzazione e localismo: è il doppio binario del nostro percorso.
Penso che i Clubs debbano valorizzare la propria autonomia, com’è nella tradizione storica dei Clubs italiani, esprimendosi di più sul territorio di propria competenza. Il Lions Club è, in primo luogo, un’associazione autonoma radicata sul territorio, per questo porta il nome della proria Città ed i Soci del Club sono un’ottima espressione della società civile locale.
Perciò dobbiamo rafforzare il rapporto relazionale e di servizio con le Istituzioni pubbliche cittadine e con la nostra comunità di riferimento, nelle quali noi siamo dei protagonisti
La presenza dei Clubs in tutte le Città e le Cittadine delle nostre quattro Regioni, non deve essere ne realizzazione di autoreferenzialità, ne considerata apertura di Agenzie del Distretto o Ambasciate del Lions International, ma, innanzitutto, organizzazione di servizio per specifiche comunità locali. Perché una delle nostre Città di provenienza ri-troviamo emergenze sociali e piccoli mondi del bisogno per i quali ci viene richiesto di essere soccorritori con un ruolo di sussidiarietà. Il buon nome dei Lions e del Club può poi ritrovarsi, per sempre, legato al recupero o al restauro di un bene culturale e monumentale. Queste buone azioni culturali sono sempre meno frequenti tra i nostri service, quando invece, un tempo, erano le più praticate e rappresentavano un nostro preciso segno distintivo. Il patrimonio culturale è l’unico giacimento prezioso italiano, spesso in condizioni di degrado, ed i Lions debbono tornare ad occuparsene, come fecero, assai concretamente, negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta del Novecento. Secondo l’insegnamento del nostro fondatore, Melvin Jones, perseguiamo un’utopia piccola e gentile:”Il servizio come pratica quotidiana e l’amicizia come cemento”. Se è vero che l’amicizia tra i Soci è il motore del Club, è proprio l’amicizia che ci scambiamo il service permanente da coltivare. Se dobbiamo fare trionfare l’amicizia, all’interno del Club, gl’incontri conviviali, seppure all’insegna della sobrietà, sono fondamentali, non vanno considerati uno spreco di risorse: non ha caso, l’arte della convivialità è sempre appartenuta al dna dei Lions e alla tradizione della vita del Club. In estrema sintesi, queste la mie linne guida: 1) esprimere un forte impegno solidale poliennale per L’Aquila e L’Abruzzo terremotato; 2) Essere parte attiva nel Movimento Lionistico Internazionale sostenendo le grandi campagne di solidarietà promosse dal Lions International, come avvenuto per combattere la cecità e la fame nel mondo; 3) Promuovere l’educazione civica e la diffusione nella società dell’Etica Lionistica; 4) Rafforzare l’autonomia e il radicamento del Club al territorio di riferimento, al servizio della propria Città, seguendo il doppio binari internazionalismo-localismo; 5) Coltivare l’amicizia tra i Lions come servis permanente. Io mi affido au un pensiero piccolo e gentile: “Spirito forte e cuore tenero”.
Proprio ottanta anni or sono questo era il motto eroico movimento pacifista, antinazista, ormai dimenticato, denominato “La rosa bianca”, che voglio richiamare alla memoria perché perseguiva assai coraggiosamente i valori di non violenza ed umanità. Generosità e coraggio sono pure sostantivi dei Lions. Negli ultimi quattro anni ho diretto La Rivista Distrettuale “Lions insieme”, raccogliendo il testimone dal Maestro Mario Martoni ed, inizialmente, su incarico dell’amico Ezio Angelini. Questo incarico mi ha reso partecipe alla vita del Distretto e di tutti i Clubs. Spero, così, di essere diventato consapevole delle aspettative dei Lions. Cercherò di restituire impegno e amicizia a tutti i Lions che mi hanno dato fiducia e responsabilità.

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