Pietro
VITALE giornalista-pubblicista e scrittore. Direttore del blog
international: www.legestadellacavalleria.blogspot.com
Proemio.
L'Amico di sempre,
Paolo, stupisce ancora con il suo ultimo libro: c'era una volta a Bari il Jolli
Club. L'aspirazione di Paolo è improntata, circa la Sua attività,
nell'Amore. Egli ha scritto questi mille pensieri d'amore per sfida
fatta a se stesso. Sorridendo maliziosamente ad una mia domanda
disse: che sarei stato capace di scrivere almeno mille pubblicazioni.
Sorse così l'idea di scrivere questo libro. Paolo afferma di essere
un buon cristiano. Per noi cristiani il nostro Dio è l'Unico il Dio
dell'Amore Tutta l'etica cristiana è basata sull'amore. Il cuore o
centro della vita deve essere nell'amore. L'amore è il più grande
dei sentimenti umani, purchè vissuto nella grazia, nella semplicità,
nella docezza, nella gentilezza degli atti, nell'eleganza del
porgere, nella finezza dei modi nella concessione totale di parte di
se stessi. L'amore è amore se vissuto nella soavità nel piacere nel
diletto dello spirito prima e della materia. Mi fermo qui. Altrimenti
potrei continuare a scrivere mille pensieri sull'Amore e far torto a
Paolo, soffocando il grido di dolore.
DAL
JOLLY CLUB AL MOBILEVANTE
di
Paolo De SANTIS
Il
Jolly Club nacque nell’anno 1959, quando era in gestazione la
famosa ribellione giovanile che esplose negli anni ’60 e poi, dette
origine al fenomeno dei famosi “Teddy Boys” ben personificato dai
grandi Jeams Dean e Marlon Brando; cosicché il Jolly Club diventò
il simbolo della “ribellione giovanile” di quella generazione di
ribelli che però, dette un impulso nuovo alla dormiente società di
allora. Comunque, anche se in questo libro il punto di riferimento
rimane sempre il Jolly Club, si parla di un percorso di vita vissuto
nella città di Bari ma ancora meglio dalla città di Bari, partendo
dagli ultimi sussulti di guerra fino a rasentare il terzo millennio.
Appena fuoriuscita dalla disastrosa guerra, passando dal periodo
postbellico attraverso una Bari ancora legata alle antiche tradizioni
agresti, vivendo la dura e faticosa ricostruzione con sacrifici e
privazioni, fino ad innescare il fantastico “boom economico” dei
favolosi anni ’60, i cui attori principali furono i giovani ribelli
di allora. E’ stato il momento più bello per tutta la nazione che
ci ha portati a conoscere una vita agiata se non ricca, sviluppando
un diffuso benessere che però, negli ultimi tempi, era diventato un
colpevole spreco ed oggi, non ci resta che rimpiangerlo. In questo
percorso vengono toccati alcuni momenti salienti della vita cittadina
che documentano l’evoluzione dei tempi, vissuti sempre con l’ottica
di un giovane ribelle ma con lo spirito creativo del Jolly Club. In
questo percorso viene citata anche l’esaltante presenza della
nostra “Fiera del Levante” simbolo della città di Bari, rinata
dalle macerie della guerra e salita prepotentemente alla ribalta
internazionale fino a diventare il punto di riferimento della mitica
intraprendenza barese, che ha imposto la città di Bari in tutto il
mondo. La Fiera del Levante è stata la bandiera internazionale, che
ha rappresentato orgogliosamente l’economia italiana nei più
sperduti angoli del mondo! Attraverso la nota manifestazione del
“Mobilevante” rappresentò il momento del massimo fulgore della
nostra fiera e la sua bandiera sventolò orgogliosamente nel contesto
economico mondiale ma purtroppo, fu anche l’inizio del declino a
causa della spregiudicata arroganza del potere umano. Oggi, quella
bandiera giace sotto i piedi di chi l’ha calpestata arrecandole
ludibrio a causa della propria avidità ed ora, serve soltanto a
coprire il feretro della sua ignominiosa fine. Da questo punto
dovrebbe ripartire una presa di coscienza, che possa originare una
nuova ribellione anche se non potrà più essere ribellione giovanile
giacché purtroppo, oggi è diventata “ribellione senile” ma è
pur sempre ribellione a questo vergognoso andazzo, che ha trascinato
il nostro orgoglio nella cloaca della corruzione umana. In questo
contesto finale insorge lo spirito del Jolly Club e pertanto,
propongo alla mitica “GIOVENTU’ BRUCIATA” di costituire un
Comitato Civico Regionale che potrà chiamarsi “SALVIAMO LA FIERA
DEL LEVANTE”!
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