Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 25 gennaio 2015

SAN GREGORIO (1003), MA LA SUA IMMAGINE VIVE ANCORA...

La Congregazione per le Cause dei Santi dichiarerà Gregorio di Narek Dottore della Chiesa

Suo padre, Khosrov, era un arcivescovo. Perse la madre molto presto, così fu educato da suo cugino, Anania di Narek, fondatore del monastero e la scuola del villaggio. 
Quasi tutta la sua vita ha vissuto nei monasteri di Narek (nella Grande Armenia, ora Turchia) dove insegnò presso la scuola monastica.
Fu autore dell'interpretazione mistica del "Cantico dei Cantici" (977) e di numerosi scritti poetici. La sua Poesia è profondamente biblica ed è pervasa di immagini, temi e realtà della storia sacra, distinti con intima, di carattere personale. 
Il suo "Libro delle Lamentazioni" (pubblicato nel 1673 a Marsiglia) fu tradotto in molte lingue e ha svolto un ruolo significativo nello sviluppo della lingua letteraria armena.
Al suo intervento sono attribuiti numerosi miracoli secondo la tradizione orale forse per questa ragione veniva indicato come una sorta di angelo in forma umana.
Il Monastero di Narek fu completamente raso al suolo nel Ventesimo secolo dopo il Genocidio Armeno. 
Nato circa 950 da una famiglia di accademici ecclesiastici, san Gregorio entrò nel Monastero di Narek, sulla sponda sud-est del lago di Van, in giovane età. Poco prima del primo millennio del cristianesimo, il Monastero di Narek era un fiorente centro di apprendimento.
Questi erano i tempi relativamente tranquilli, in cui si sviluppavano l'arte e la creatività prima delle invasioni turche e mongole che ha cambiato la vita per sempre armeno.
Questi erano i tempi relativamente tranquilli, creative prima delle invasioni turche e mongole che ha cambiato la vita per sempre armeno.
Il Libro delle Preghiere è il lavoro dei suoi anni maturi. Lo considerò quale suo ultimo testamento: descrivendo le sue lettere come il suo corpo, il suo messaggio come la sua anima. San Gregorio ha lasciato questo mondo nel 1003, ma la sua voce continua a parlarci.
Scritte poco prima del primo millennio del cristianesimo, le preghiere di san Gregorio di Narek sono da tempo state riconosciute come gemme della letteratura cristiana. San Gregorio ha indicato il suo libro come un'enciclopedia di preghiera per tutti i popoli. Infatti egli sperava che il suo libro sarebbe servito come guida per la preghiera da parte di persone di tutte parti del mondo.
Nelle 95 preghiere di grazia San Gregorio si avvale della potenzialità squisita della lingua armena classica in grado di tradurre i sospiri puri dei cuori affranto e umiliati in un'offerta di parole gradita a Dio.
Il risultato è un edificio di fede durato lungo i secoli, unico nella letteratura cristiana per il suo ricco immaginario, la sua sottile la teologia, la sua erudizione biblica, e allo stesso tempo per l'immediatezza sincera nella comunicazione con Dio.

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