L'Altra Informazione: Tradizione e Storia |
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volte | Inviato il: 27-11-2007
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Cosa ne sappiamo dei Templari?
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Era l'11 agosto del 2006 quando io e mia moglie (Antonella
Fusco) partimmo in direzione sud per andare a Castel del Monte. Dopo oltre 4
ore di viaggio sotto una incessante pioggia arrivammo finalmente ad Andria.
Cosa cercavo?
Non ne avevo la minima idea, ma qualcosa mi spingeva in
quella direzione, erano giorni che ovunque mi girassi trovavo l'immagine o un
riferimento a Castel del Monte, per giunta proprio in quel periodo avevo dei
giorni di ferie da fare, per di più era agosto, l'ottavo mese dell'anno,
corrispondente al numero su cui ruota l'intera costruzione, questo per qualcuno
può sembrare solo una serie di coincidenze fortuite, per me che cerco risposte,
ha un solo nome
SINCRONICITA'. Più che un termine a se stante è un
vero e proprio linguaggio che ho iniziato a comprendere grazie ai metodi appresi
da Umberto Di Grazia.
Aveva da poco smesso di piovere, dopo aver ammirato
dall'esterno la maestosità della costruzione ci avviammo verso l'ingresso
principale. L'interno non è come uno se lo aspetterebbe, infatti era spoglio
praticamente privo di arredamenti, percorremmo il corridoio circolare del piano
terra ammirando le geometrie ricche di simbolismi che il monumento racchiude, i
marmi diversificati utilizzati per la costruzione, senza però notare nulla di
diverso. Passati al piano superiore attraverso le scale a chiocciola i motivi
architettonici sembravano replicare quando già visto precedentemente. Solo una
cosa non avevamo visto, esistevano infatti delle stanze ricavate dagli spazi
interni delle torri a pianta ottagonale ben visibili dall'esterno. le altre
erano inaccessibili perché chiuse ai visitatori con dei portoni in legno,
probabilmente da quello che ho potuto osservare, vengono utilizzate come
magazzino per le attrezzature di pulizia e manutenzione.
Una
di queste però non aveva la porta e rimaneva buia, risultava appartata sia
all'osservatore che passeggiava nel corridoio principale sia da chi avesse avuto
accesso dalle scale di collegamento tra i piani, purtroppo a renderla realmente
inaccessibile era il fortissimo e penetrante odore di urina stratificata
lasciata da selvaggi visitatori che avevano approfittato dell'intimità che la
stanza offriva. Continuai a guardare intorno quando improvvisamente un
inaspettato raggio di sole, ormai verso il tramonto, attraversò le nuvole ed in
qualche modo illuminò la stanza. Alzai gli occhi e vidi uno spettacolo
incredibile, sopra di me impressa sulla volta le luci che entravano dalle
feritoie si incrociavano nel buio del soffitto a volta formando una perfetta
croce templare. Rimanemmo ad osservarla senza parole, perfino l'odore fino a
quel momento fortissimo si era quasi annullato, poi prima che le nuvole
oscurassero di nuovo il sole portando via la magia mi ripresi e riuscii a
scattare qualche foto, il risultato non rende certo giustizia a quanto osservato
ad occhio. E' stato forse frutto del caso che l'esposizione del castello
permetteva l'ingresso alla luce del sole con quegli angoli e a quell'ora? E'
forse un caso che quei raggi rimbalzassero sui marmi con precisione astronomica.
E' ancora un caso che due raggi di sole paralleli per nascita arrivino nello
stesso punto girati di 90 gradi. E' un caso che la struttura a volta del
soffitto ha fatto si che le estremità della croce fossero più larghe rispetto al
centro. E' un caso che ancora le estremità della croce abbiano un taglio netto
alle estremità e non sfumato come ci si potrebbe aspettare. Troppe coincidenze
non fanno altro che creare una certezza, e cioè che qualcuno ha costruito con
estrema maestria il tutto compresa la posizione stessa del castello che risulta
essere leggermente asimmetrica rispetto agli assi cardinali.
Fino ad ora si sapeva ad esempio che a mezzogiorno
dell'equinozio di autunno, le ombre delle mura raggiungono perfettamente la
lunghezza del cortile interno, ed un mese dopo coprono anche l'intera lunghezza
delle stanze. Ma se questo meccanismo fosse replicato anche negli altri mesi?
E' risaputo che Federico II, che ebbe molti contatti con la
cultura d’oriente, e la simbologia egizia, Castel del monte era ed è un simbolo
di conoscenza come dichiarato su pietra dalla rosa scolpita che sovrasta il
portone d'ingresso.
N.B.
La luce che ho fotografato era di colore bianco, ma chissà se
in un particolare periodo dell'anno il colore di quella croce non fosse rosso
come la luce del tramonto, rosso come lo stemma templare sullo sfondo nero della
volta...
Di seguito ripropongo le fotografie dove sono stati fermati i
punti di rimbalzo della luce.
Il raggio di sole entrava da una feritoia posta sulla scala e
si rifletteva sul pianale in marmo per poi proiettarsi verso l'alto vedi foto,
l'altro si rifletteva sulla colonna che sosteneva la scala a chiocciola.
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Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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