Velthur, figlio di Larth e di Ramtha, sacerdote etrusco interprete dei
fulmini, conobbe il triste destino degli illuminati; fu condannato per
stregoneria dall’ignoranza e dalla superstizione degli uomini del suo
tempo. Se con lo scorrere della clessidra del tempo il suo corpo si è
ridotto in polvere, il suo spirito non ha subito l’annientamento. Si è
reincarnato in un etrusco di oggi, nell’ultimo sensitivo degno di questo
nome appartenente a quella schiera di eletti che rispondono ai nomi di
Eusapia Palladino, Edgar Cayce, Gustavo Roll. Stiamo parlando di Umberto
Di Grazia. Ho la fortuna di conoscere Di Grazia da più di trent’anni e
da più di trent’anni lo considero uno degli amici più cari. Alto,
quadrato, robusto, dagli occhi dalla profondità insondabile, non è molto
cambiato nel tempo. I capelli saranno ingrigiti, la pancia si sarà
arrotondata, ma nulla di più. L’uomo di Capranica – è nato nel viterbese
nel ’41 – ha mantenuto intatto il magnetismo col quale ha da sempre
affascinato donne e uomini. Soprattutto, si è mantenuto coerente alla
purezza dei suoi intenti di base, dedicando la sua vita allo studio e
alla sperimentazione nell’ambito della Ricerca psichica e della sua
fenomenologia.
Quando lavoravamo insieme a Dimensione Uomo, un’organizzazione che
s’interessava di ricerca e divulgazione scientifica, ho assistito ad
innumerevoli fenomeni precognitivi che hanno avuto come epicentro
Umberto. All’epoca, grazie ai sogni lucidi di Di Grazia, sapevamo dieci
giorni prima del verificarsi dell’evento che due Jumbo si sarebbero
scontrati a terra in un grande aeroporto internazionale.
La sciagura è poi puntualmente avvenuta a Tenerife, nelle Canarie.
Sapevamo del tentativo di attentato al presidente americano Reagan. Non
solo, sapevamo anche che le particolari scenografie oniriche di Umberto
avrebbero condotto a importanti scoperte archeologiche, come in realtà è
stato. Il nostro interesse non era, tuttavia, il fenomeno in quanto
tale, ma le sue connessioni logiche. Ci chiedevamo: Umberto pare essere
l’elemento catalizzatore, il tramite tra il nostro universo fisico e un
altro universo molto più vasto e, soprattutto, ignoto ai più, ciascuno
di noi potrebbe a sua volta provocare gli stessi fenomeni? E’ indubbio
che le enormi facoltà di Umberto “gli permettano di entrare in contatto
con una dimensione di presente continuo, dove le leggi costruite dalla
logica sono destinate a ribaltarsi per riproporsi in uno stato di nuovo
equilibrio.” Ciò ha portato Di Grazia a mettere in pratica l’idea,
studiata anche da C.G. Jung, de’ “l’unione degli opposti”, o meglio del
superamento dei contrari perché ci si renda conto che anche le
contraddizioni non si elidono ma hanno la loro giusta collocazione come
poli di una medesima sostanza primordiale. E’ importante riconoscere la
loro complementarietà perché ciò è necessario per giungere alla sintesi e
alla centralità del problema. Il secondo punto all’ordine del giorno è
stato la messa a punto del metodo della biostimolazione, che consiste in
una serie ordinata di esercizi di meditazione, di posture e movimenti
accompagnati da suoni e ritmi che Umberto ha chiamato “Tecniche
dell’Unione e del Risveglio”.
Lo stesso Emilio Servadio, grande psicanalista e fondatore della Società
italiana di psicanalisi, ha valutato assai positivamente tale
metodologia scrivendo tra l’altro che “Umberto Di Grazia è stato in
grado di elaborare una serie di esercizi fisici e mentali, che
consentono di aprirsi ai messaggi della mente e dell’inconscio. Si
tratta di tecniche semplici e piacevoli, che ampliano le facoltà
sensibili dell’individuo, ponendolo in grado di percepire le energie e
le vibrazioni di cui è composto il cosmo. Tale metodo, definito
“biostimolazione” ha come finalità l’unione degli opposti, sia interni
che esterni alla mente, e d’indurre all’amalgama delle energie e
all’armonia interiore, tanto da sentirsi, consapevolmente, parte del
tutto.”
· Umberto Di Grazia è sempre stato convinto che l’essere sensitivi
non sia prerogativa di pochi eletti, ma, piuttosto, una potenzialità
latente in ogni essere umano o, comunque, accessibile a molti.
Presidente dell’Istituto di Ricerca della Coscienza, in questi anni ha
impostato una particolare ricerca tendente a far emergere alla coscienza
le informazioni del profondo al fine di darne un’applicazione pratica
con l’uso quotidiano del “paranormale”, che in questo modo diverrebbe
più che “normale”. Nel corso di una serie di esperimenti basati sulla
precognizione e sull’archeologia psichica, ha potuto constatare che i
risultati migliori venivano ottenuti da chi era digiuno di certe
pratiche ed era del tutto ignaro delle realtà paranormali o era
addirittura scettico sulle proprie possibilità e affrontava i test per
semplice divertimento.
· Malgrado l’oscurantismo che permea il villaggio globale del nostro
mondo, la rivoluzione delle idee è in atto. L’etrusco venuto dal
passato è il vessillifero di una marea montante che finirà per spazzare
via l’arroganza della scienza e delle sette per dare via libera alla
rivoluzione delle coscienze. Una rivoluzione certo non cruenta che
ciascuno di noi deve fare per se stesso se vuole realizzare quella
verità, che molti vogliono ancora sotterrata.
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