Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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domenica 27 gennaio 2008
La Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini cavallereschi
La Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini cavallereschi fu fondata dal V Congresso Internazionale di Scienze Genealogica ed Araldica durante la sua riunione in Stoccolma dal 21 al 28 agosto 1960. Detto Congresso1 , tenutosi sotto l’Alto Patronato di S.A.R. il Principe Bertil di Svezia, era composto da: il Barone Carl Hamilton of Hageby, presidente; il Barone Giovanni di Giura, vice presidente; il Marchese di Desio, vice presidente; il Conte Thierry de Limburg-Stirum, vice presidente; il Signor Invar Andersson, vice presidente; il Signor Gunnar Scheffer, direttore del Servizio Araldico dello Stato Svedese, segretario generale.
Nel rapporto della Commissione per l’Araldica di Stato, composta da: Alessandro Monti della Corte, presidente; Gèza de Grosschmid-Zsogod, vice presidente; Roger Harmignies, relatore ; e dai suoi membri: John Philip Brodhe Brook-Little, Robert Gayre of Gayre and Nigg; Robert Matagne, Iain Moncreiffe di Easter Moncreiffe, Elisabeth Prins, C.M.J.F. Swan, Paul Warming, al punto 4°: "furono ricordate le decisioni del III Congresso di Madrid (1955) relative alle condizioni giuridiche e storiche alle quali devono rispondere gli Ordini di Cavalleria indipendenti, sia dinastici che familiari e fu raccomandata a tal scopo la preparazione di un elenco, almeno provvisorio, di detti Ordini al fine che siano sottoposti all’esame ed all’approvazione del prossimo Congresso."2
Il VI Congresso Internazionale, svoltosi ad Edimburgo dall’8 al 14 settembre 1962 sotto la presidenza onoraria di S.A.R. il Duca di Edinburgo, era composto da: il Duca di Hamilton, presidente; il Barone Giovanni di Giura, vice presidente; il Conte Thierry de Limburg-Stirum, vice presidente; il Barone Carl Hamilton of Hageby, vice presidente e il Lt. Col. Robert Gayre of Gayre and Nigg, Barone di Lochoreshyre, segretario generale. Tra i membri del Comitato onorario figuravano: S.M. il Re Umberto II, Monsignore il Conte di Parigi, Capo della Real Casa di Francia; Monsignore il Conte di Barcellona, Capo della Real Casa di Spagna; S.A.I. il Granduca Wladimiro, Capo della Imperial Casa di Russia; S.A.R. il Duca di Castro, Capo della Real Casa delle Due Sicilie; S.A.R. il Duca di Würtemberg e S.A.S. il Principe Ernest August di Lippe. Il 13 settembre il Congresso iniziò a lavorare sul 3° tema che riguardava "gli Ordini Cavallereschi". Questo argomento, sotto la Presidenza di S.A.S. il Principe di Schwarzenberg, incluse numerose discussioni e decisioni. Il 14 settembre la Commissione preparò il suo rapporto sui principi implicati nel valutare la validità degli Ordini di Cavalleria e questi vennero accettati dal Congresso. In aggiunta, su mozione del Signor Paul Adam di Parigi, fu all’unanimità deciso in sessione plenaria del Congresso che la Commissione Internazionale (composta dalle alte personalità del Congresso e da eminenti esperti nel campo della cavalleria, della legge nobiliare ed araldica) sarebbe divenuta un corpo autonomo permanente nei seguenti termini: "dopo aver espresso il proprio apprezzamento per il lavoro della Commissione per gli Ordini di Cavalleria e del suo Presidente Barone Monte della Corte, il Congresso ritiene opportuno che, pienamente autonoma, la Commissione stessa prosegua in futuro i suoi lavori con carattere permanente, applicando, nella pienezza della propria responsabilità, i principi3 sviluppati nel rapporto presentato al Congresso4 ".
In proseguimento di queste istruzioni ed autorità, la Commissione Internazionale da allora pubblicò le sue decisioni a partire dal 1960 fino al 1998, tenendo riunioni nel 1964 (L’Aja), 1966 (Parigi), 1967 (Bruxelles), 1970 (Vienna e Monaco, dove vennero aggiunte le Corporazioni nobiliari), 1984 (Washington, dove vennero aggiunte le Altre corporazioni nobiliari), 1998 (Dublino, dove vennero aggiunte le Decorazioni ecclesiastiche), 1999 (Roma e Londra), 2000 (Londra), 2001 (Casale Monferrato).
La Commissione ha pubblicato sin dal suo inizio dei periodici ed aggiornati Registri degli Ordini di Cavalleria (Registers of Orders of Chivalry), l’ultimo dei quali nel luglio 1998, ma ad eccezione di quello del 1964, attualmente sono stati tutti abrogati. Il 3 giugno 1999 a Roma, presso il Senato della Repubblica, Sala dell’ex-Hotel Bologna, al termine del Convegno Le nuove fonti per la Storia di Famiglia all’inizio del III millennio venivano illustrati i nuovi Statuti, che in data 5 novembre 1999 a Londra venivano modificati
e resi più attuali, infine nuovamente integrati in data 9 novembre 2000, quando viene deciso tra l’altro che: "deve essere riesaminata nella sua integrità e su base scientifica tutta la materia cavalleresca (attinente Ordini indipendenti, semi indipendenti, dinastici, sistemi premiali, corporazioni nobiliari, altri corpi nobiliari e decorazioni ecclesiastiche) apparsa nel Registro 1998, e a questo scopo sono abrogati tutti i Registri posteriori al 1964; viene anche deciso di inserire nel prossimo Registro 2001 alcune nuove suddivisioni riguardanti la materia cavalleresca quali: associazioni di natura cavalleresca, associazioni di ispirazione cavalleresca, onori e decorazioni conferiti da Stati in esilio o non più esistenti".
Come tutte le organizzazioni composte da uomini, anche la Commissione in qualche caso ha commesso, per il passato, alcuni errori di valutazione; per questa ragione i nuovi Statuti richiedono una specifica preparazione accademica agli aspiranti membri, che devono dimostrare la loro esperienza nella materia cavalleresca attraverso pubblicazioni e studi di carattere scientifico. La sede della Commissione è stata trasferita a Milano, una città che anticamente faceva parte della Comunidad Hispanica, e per questo motivo è stata chiesta al Cronista de Armas del Regno di Spagna Don Vicente de Cadenas y Vicent (che nel lontano 1955 fu l’organizzatore del Congresso Internazionale di Madrid e il propugnatore delle decisioni che portarono alla nascita della Commissione nel 1960) una certificazione dello stemma usato dalla Commissione sin dal 19625 . La certificazione, concessa il 28 gennaio 2000, risulta vistata dal Ministero di Giustizia il 4 febbraio 2000.
I membri della Commissione, sino ad un massimo di 75, sono scelti tra i maggiori specialisti della materia e le loro osservazioni e commenti sono su base consultativa. Fra i membri possono essere nominati sino a 10 fellows che fanno parte del Comitato esecutivo, ma con voto consultativo.
Il Comitato esecutivo è composto dal President/Chairman, dal Vice President, dal Deputy Chairman e dal Segretario. I Patron, scelti per il loro rango nella società internazionale, includono Capi di Stato, Capi di Chiese, Capi o membri di Case Reali, regnanti od ex-regnanti. La Commissione ha avuto come presidenti: il Barone Alessandro Monti della Corte (*1902-†1975) dal 1962 al 1970; il Principe Ernst Auguste di Lippe (*1917-†1990) dal 1970 al 1990, il Lt. Col. Robert Gayre of Gayre and Nigg (*1905-†1996) dal 1990 al 1996; Terence MacCarthy (*1957) dal 1996 al 1999; il nobile dr. Pier Felice degli Uberti (*1955) dal 1999.
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* President/Chairman della Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi (o Commission Internationale permanente d’Études des Ordres de Chevalerie; o International Commission for Orders of Chivalry, o Comisión Internacional para las Ordenes de Caballería) .
1 Le titolature sono riportate senza entrare nel merito così come appaiono dalle fonti consultate.
2 Rivista Araldica, Roma 1960, p. 275.
3 Rivista Araldica, Roma 1962, pp. 264-265: "1° - Ciascuno Stato indipendente e sovrano ha facoltà di creare i propri Ordini o decorazioni di merito e di determinare gli statuti. Ma va sottolineato che soltanto alle classi o gradi superiori degli Ordini di Stato moderni, può competere la qualità cavalleresca, nel senso proprio dei termini, sempre che essi siano concessi dalla Corona o dal Capo "pro tempore" di uno Stato tradizionale. 2° - Gli Ordini Dinastici o di famiglia appartenenti "Jure sanguinis" a una Casa sovrana (cioè a quelle case regnanti o ex regnanti il cui rango sovrano venne riconosciuto internazionalmente all’epoca del congresso di Vienna o più tardi) conservano intatta la loro validità storica cavalleresca e nobiliare, indipendentemente da ogni rivolgimento politico. È da ritenersi pertanto giuridicamente "ultra vires" l’eventuale ingerenza dei nuovi Stati succeduti alle antiche Dinastie, sia sul piano legislativo che su quello amministrativo nei confronti degli Ordini dinastici. Che questi non siano riconosciuti ufficialmente dai nuovi governi, non inficia la loro validità tradizionale e il loro "Status", ai fini araldici, cavallereschi e nobiliari. 3° - è opinione di autorevoli giuristi che ex-Sovrani non abdicatari - la cui posizione è diversa da quella di semplici "pretendenti" - serbino, vita natural durante la loro qualità di "fons honorum" anche per quanto riguarda il gran magistero di quegli Ordini, cosiddetti di Corona, che altrimenti si potrebbero classificare fra quelli di Stato o di merito. 4° - Benché sia accaduto in passato - molti secoli fa - che semplici privati, di alto rango sociale, abbiano fondato degli Ordini di cavalleria indipendenti, i quali avendo successivamente raggiunto notevole prestigio ottennero poi la convalida della Chiesa e dei Principi, tale facoltà di creazione si deve ritenere oggi estinta e ai giorni nostri pertanto un Ordine Cavalleresco non può ritenersi legittimo se non emana direttamente dal Capo di una casa di riconosciuto rango sovrano, o si trova per antica costante tradizione sotto il suo patrocinio e la sua protezione. 5° - L’eventuale riconoscimento di un’Ordine da parte di Stati o di enti superstatali che non abbiano essi stessi i propri Ordini cavallereschi e le cui costituzioni non prevedano il riconoscimento di distinzioni cavalleresche e nobiliari, non può essere considerata una sufficiente convalida, giacché la sovranità da cui deriverebbe ha per parte sua rinunciato all’esercizio di ogni giurisdizione in questo campo. Lo "Status" internazionale di un Ordine cavalleresco riposa infatti sulla qualità di "fons honorum" che, tradizionalmente, si spetta all’autorità dalla quale esso viene concesso, protetto o riconosciuto. 6° - Il solo Ordine a cui si appartenga attualmente la qualità di "Sovrano" è quello di S.Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta, la cui sede fu portata in Roma nel 1834 e il cui statuto diplomatico internazionale di Potenza non territoriale indipendente è riconosciuto ufficialmente dalla Santa Sede e da numerosi altri Stati.
4 Rivista Araldica, Roma 1962, p. 264.
5 La descrizione araldica è la seguente: "di rosso, inquartato da una croce d’argento (rappresentante l’Italia): 1° una testa d’aquila bicefala d’argento (Spagna); 2° una testa di leone d’argento (Belgio); 3° una corona antica d’argento (Svezia); 4° una testa d’unicorno d’oro (Scozia)".
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