Ordini Cavallereschi Crucesignati

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sabato 1 marzo 2008

PERCHE' PRENDERSELA CON GLI ITALIANI?

di Angelo Scialpi /opinionista

Caro direttore,
da qualche anno si ripete puntuale la domanda se conviene continuare ilfestival di San Remo o cambiare qualcosa. Il direttore Fabrizio Del Noce, ha affermato che "serve una riflessione di marketing per il futuro."Affermare che le liti in TV aumentano lo share di ascolto e, di conseguenza,alimentando quella aspettativa, "fottiamo il pubblico e abbiamo una Italia di m,", non mi pare che sia accettabile dal momento che la televisione ècertamente partecipe del modo di pensare e di agire degli italiani, masottolineare formule che molti italiani hanno letteralmente eliminato dallaloro visione, mi sembra abbastanza leggero e inopportuno. Ha ragione lostesso presentatore Baudo ad affermare che occorre fare una riflessionesulla deriva della TV, e dice bene quando afferma che" la televisione nondeve essere pedagogia, ma nemmeno devastante" (anche se si ritiene che debba essere più pedagogica che altro, vista la facile influenzabilità che esercita sulla gente) ed ha fatto bene lo stesso Baudo a "dispiacersimoltissimo che sia andata così". E' servito un tantino a riconciliarsi con itanti italiani che sono abituati alla sua presenza. L'onorevole Gianfranco Fini ha risposto adeguatamente, consigliando di nonprendersela con gli italiani, ma con gli stessi operatori televisivi.Credo che sia emerso il problema vero, e forse in questo qualche merito vaallo stesso presentatore dal momento in cui riesce ad aprire una discussioneforte e severa sulla spettacolarità, ma non solo, della televisioneitaliana. Certo sono tanti gli spettacoli che potrebbero essere evitati, masono anche tanti gli opinionisti, o sedicenti tali, che ormai passano comeconsiglieri, come professionisti scientifici degli eventi di cronaca e dipolitica, come autori di metafore linguistiche che hanno la pretesa dirisolvere i problemi della gente.Non so, ma si ha l'impressione che certi modi di vedere e di sentire le coseabbiamo finito con il coinvolgere proprio tutti i settori della società.Direttore, il servizio di informazione è un servizio di elevata cura moralee intellettuale, di spiccata onestà intellettuale e di utile servizio aldivenire della società e della persona. A mio parere, ci sono forze naturaliche impongono cambiamenti talmente energici che anche quando vogliamonascondere la verità essi emergono dirompenti e forti fino al punto da farciesplodere nell'ira e nella invettiva. Ma perdere la calma, quando serveserenità e riflessione, mi pare sia la forza grande dell'uomo per nontrascinare in difficoltà chi la forza di comprendere la possiede in manierarelativa e specialmente quando si è alle prese con una elezione generalescaturita da una crisi politica e in una situazione di estrema difficoltàeconomica per le famiglie italiane. La vera Italia, almeno quella che pensa,sta vivendo con dispiacere e con tristezza questo particolare periodostorico e vorrebbe tanto che da qualche parte ci fosse una sinergiaoperativa che andasse nella direzione giusta, e cioè a favore della gente edel progresso.Personalmente riesco a ricordare soltanto le vecchie canzoni, molto poco lenuove che si sono presentate al festival negli ultimi anni e questosignifica che il festival ha avuto un suo preciso tempo di appartenenza euna sua precisa valenza che era la novità, l'attesa, l'ascolto, il piaceredi conoscere nuove canzoni per abbellire l'animo della gente. Era unappuntamento con la novità. Il tempo cambia inesorabilmente molte abitudinie suggerisce molte indicazioni nuove per continuare a sviluppare le idee .Nel passato si ricorreva al mutuo per acquistare la casa, oggi si ricorre adesso per andare a fare la spesa ed assicurarsi alcuni anni disopravvivenza. Il fatto vero è che a furia di risentirsi individualmente,alla gente non è rimasto che aspettare, passivamente, il ritorno dei tantiavvenimenti sportivi, di spettacolo che ormai esigono formule diverse pertornare ad interessare la gente.

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