di Adriano Rebecchi
Nazionalpopolari del Verbano-Cusio-Ossola e
Novara
Intervenendo al Parlamento Europeo sul discorso programmatico
del semestre italiano tenuto da Matteo Renzi, il capogruppo del Partito Popolare
Europeo (il principale Partito dell’Europarlamento), il tedesco Manfred Weber,
ha dichiarato che con l’indebitamento non si creano posti di
lavoro.
E’ una verità lapalissiana, infatti l’Italia ha il
più grosso debito pubblico d’Europa e ha milioni di
disoccupati.
La cosa non è piaciuta a Matteo Renzi che, toccato nel vivo
della sua strategia sulla flessibilità, ha replicato che anche Germania e
Francia in passato hanno sforato dai parametri europei con il loro debito
pubblico.
E’ vero, l’abbiamo sentito ripetere sino alla noia nei
compiacenti e conformisti dibattiti dei salotti o arene televisive, solo che c’è
un piccolo dettaglio che è una sostanziale differenza e
riguarda il rapporto DEBITO-PIL, cioè
l’ammontare dell’indebitamento rispetto alla ricchezza
prodotta.
Questo rapporto è del 78,4% per la
Germania, del 93,5% per la Francia e
del 132,6% per l’Italia.
Quindi il nostro Paese ha un ammontare del debito che supera
del 132,6% il PIL (ricchezza prodotta) ed è quindi chiaro che
nei nostri confronti ci sia più attenzione e preoccupazione.
Solo che in Italia c’è troppa gente che preferisce andare
avanti a fare debiti, tanto poi si arrangeranno i nostri figli e nipoti a
pagarli e, inoltre, c’è sempre la formuletta magica di indignados, euroscettici
e pseudo-rivoluzionari, che recita : “Il debito non è nostro e non lo
paghiamo”.
Strategia quest’ultima che è in perfetta sintonia con quella
del “pregiudicato” di Arcore, l’impoveritore degli italiani per il mancato
controllo di prezzi e tariffe all’atto dell’introduzione dell’Euro, il quale
nell’estate del 2011 presentò alle Autorità europee una finanziaria “truffa”,
prese il formale impegno di anticipare di un anno il famoso pareggio di bilancio
(tanto sarebbe toccato agli altri Capi di Governo realizzarlo!!) e, infine, di
farlo inserire addirittura nella nostra Costituzione (com’è poi
avvenuto!!).
Renzi nel presiedere il semestre europeo si ricordi di essere
il Capo del Governo italiano ed eviti di rispondere con le stupidate dei salotti
e arene televisive alle precise argomentazioni suffragate da dati di fatto
inoppugnabili.
Di guasconate bastano quelle degli euroscettici italiani che
nel farle hanno fatto a gara con i pagliacci inglesi da sempre nemici
dell’Europa e dell’Euro, non ci si metta anche Renzi a fare dell’Italia una
volta “faro dell’Europa” la nazione “zimbello dell’Europa”.
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