Ordini Cavallereschi Crucesignati

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venerdì 4 luglio 2014

INDIVIDUALISMO? IL VOLONTARIATO! UNA RISPOSTA ALLA SOCIETA'...

 ASSOCIAZIONISMO E VOLONTARIATO?   
La risposta all’individualismo per la promozione sociale  
                                                  di  Antonio  Laurenzano
“Volontari, facciamo la differenza!”:  questo lo slogan che l’Unione europea scelse per proclamare il 2011 “Anno europeo del volontariato”. “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Con questa motivazione il Consiglio europeo di Bruxelles intese proporre alla comunità internazionale il riconoscimento dell’attività di volontariato e il suo valore umanitario nella consapevolezza che il “Terzo settore”, e il variegato mondo dell’associazionismo a esso collegato,  rappresenta  un pilastro importante nella promozione del benessere sociale. In Europa almeno 3 cittadini su 10, ben oltre 100 milioni di persone, secondo i dati forniti da Eurobarometro, fanno volontariato in vari settori (solidarietà, arte e cultura, ambiente, sostegno umanitario, ma anche sport) e l’80% di loro afferma che la partecipazione attiva nella società è parte fondamentale della loro vita.
In Italia il welfare è sempre più gestito dal “volontariato”. Nel 2012 è stata stimata una base di circa sette milioni di persone di età superiore ai 14 anni coinvolta in varia misura e con vario impegno temporale nelle attività di volontariato. Forte l’incremento di volontari registrato nel decennio 2001-2010: circa 1,2 milioni di unità, pari al 17,9%, con punte che hanno sfiorato il 25% nel Nord del Paese.
L’insieme delle realtà non-profit, il cosiddetto “Terzo settore”, realtà che non sono Stato (vale  a dire ente pubblico nelle sue diverse articolazioni), né mercato (vale a dire attività economica finalizzata al profitto) è un mondo vasto e articolato, che va dall’associazionismo, al volontariato, alla cooperazione sociale, portatore di differenti gradi di coscienza sociale. I soggetti occupati nel Terzo settore, nella loro eterogeneità, rispecchiano la diversità sociale poiché sono coinvolte persone di tutte le età, donne e uomini, persone aventi background  etnici  e religiosi diversi. Espressione  di  partecipazione civile per lo sviluppo equilibrato della società e il rafforzamento della coesione sociale. E’ rilevante il valore, anche economico, del volontariato, soprattutto se rapportato a quelle aree di intervento, in primis  l’assistenza socio-sanitaria, dove è carente la presenza dello Stato. E’ la risposta vincente a un inquietante individualismo per l’affermazione di un nuovo modello di welfare.
Cento milioni di persone in Europa al servizio degli altri, impegnate con azioni di solidarietà sociale. Un numero importante  destinato ad aumentare nel tempo. La crescita di nuove forme di partecipazione sociale si è accompagnata alla crisi dell’associazionismo tradizionale, in particolare di partito. Di questa crescita ne sono ben consapevoli i rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato. E’ anzi diffusa tra di essi la convinzione che la riforma istituzionale non possa limitarsi agli organi di governo e parlamentari, ma che si debba riconoscere come l’associazionismo e il volontariato sia divenuto un canale fondamentale di partecipazione popolare, di “cittadinanza attiva”, per l’attuazione del principio costituzionale della “sussidiarietà orizzontale”.
Obiettivo di fondo: suscitare una presa di coscienza collettiva , sensibilizzare  l’opinione pubblica e mettere in rete la solidarietà per rimuovere egoismi (privati) e  ritardi (pubblici). L’ auspicio  è che le associazioni di servizio, le imprese e i governi possano lavorare insieme per realizzare un habitat che permetta al volontariato di rafforzarsi. Facilitare cioè il lavoro dei volontari e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco per costruire legami sociali  forti e duraturi, per far crescere  il volontariato, ridurne la frammentazione e migliorarne la qualità. E’ questa la strada tracciata  per promuovere risposte creative ed efficaci ai bisogni dei più deboli e contribuire alla promozione umana della persona, nella speranza di costruire un mondo migliore e più sicuro. Di fronte al disinteresse del mercato ad occuparsi di sociale, di fronte alla riduzione di risorse pubbliche, dietro il paravento della “sussidiarietà”, associazionismo e volontariato rappresentano l’architrave imprescindibile di un nuovo sistema di relazioni sociali.

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