Ordini Cavallereschi Crucesignati

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giovedì 28 gennaio 2010

2010 "ANNO EUROPEO DELLA LOTTA ALLA POVERTA"'

2010: “Anno europeo della lotta alla povertà”
Proclamato dalla Commissione europea: fissati gli obiettivi di fondo
di Antonio Laurenzano
La solidarietà è uno dei pilastri, con la sussidiarietà e lo sviluppo, su cui poggia l’Ue. Obiettivo del modello europeo di crescita della società e del welfare è garantire a tutti i cittadini , senza impedimento alcuno, di trarre beneficio dal progresso economico e sociale e di contribuirvi a loro volta. Creare un’Europa maggiormente inclusiva costituisce infatti la priorità storica dell’Unione per una crescita economica sostenuta, posti di lavoro più numerosi e migliori e soprattutto una maggiore coesione sociale.
Solidarietà, sussidiarietà, sviluppo intesi come libertà per costruire un futuro nel quale nessun cittadino dovrà più stendere la mano per chiedere per carità ciò che gli spetta di diritto, per costruire cioè una società che esalti e non mortifichi la centralità dell’Uomo, con il suo inviolabile diritto alla dignità e alla libertà.
Un luminoso cammino di speranza che ha trovato solenne conferma da parte della Commissione europea che ha proclamato il 2010 “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale”, con il dichiarato intento di coinvolgere i cittadini dell’Ue e gli operatori sociali ed economici per rimuovere una drammatica realtà che continua a incombere sulla vita quotidiana di tanti europei.
Oggi in Europa 79 milioni di persone, ovvero il 16% della popolazione, secondo le stime di Eurobarometro, rischiano la povertà! Da una recente indagine dello scorso ottobre risulta che i cittadini europei vedono nella povertà un fenomeno diffuso. In tutta l’Unione i cittadini ritengono che, nella zona in cui vivono, circa una persona su tre (29%) versi in condizioni di povertà e una su dieci in condizioni di povertà estrema. In tutti gli Stati membri parte della popolazione è esposta all’esclusione e alla privazione, oltre ad avere spesso un accesso limitato a servizi di base. Il 19% dei bambini è a rischio di povertà, uno su dieci vive in nuclei familiari in cui nessuno lavora e produce reddito. Dati allarmanti in presenza dei quali Bruxelles ha deciso di intervenire.
L’anno europeo della lotta alla povertà, inaugurato ufficialmente il 21 gennaio a Madrid, nell’ambito del semestre spagnolo di presidenza dell’Ue, si pone cinque obiettivi di fondo:
-riconoscere il diritto alle persone in situazioni di povertà ed esclusione a vivere in modo dignitoso e a prendere parte attiva nella società;
-condividere responsabilità e partecipazione nella strategia anti-povertà attraverso l’azione congiunta di tutti i partner pubblici e privati, incoraggiando il coinvolgimento e l’impegno politico di tutta la società civile;
-promuovere una maggiore coesione sociale in cui ognuno sia pienamente consapevole dei benefici arrecati all’intera società dall’eliminazione della povertà, collaborando con le organizzazioni non governative che lottano per le stesse finalità;
-rinnovare l’impegno e l’azione concreta dell’Ue e degli Stati membri nello sforzo comune per l’inclusione sociale;
-sostenere la solidarietà tra generazioni e assicurare uno sviluppo sostenibile, una buona qualità della vita e pari opportunità.
Si mira cioè a dare una risposta a chi è costretto a vivere nell’emarginazione sociale, ma soprattutto a stimolare una forte presa di coscienza e una precisa assunzione di responsabilità. In tale ottica, il 17 ottobre 2010 sarà celebrata a livello europeo la “Giornata internazionale di lotta contro la povertà” che comprenderà una iniziativa di alto profilo: la dichiarazione congiunta, sottoscritta da tutti gli Stati membri dell’Unione, sul rinnovato impegno per la eliminazione di questa dolorosa piaga sociale.
Il 2010 rappresenta, dunque, un’occasione per una generale mobilitazione nella consapevolezza che la povertà e l’esclusione di un individuo contribuiscono alla povertà dell’intera società.
Una lotta difficile alla quale non potrà, e non dovrà, mancare il contributo di tutti: privati cittadini, istituzioni, imprese, parti sociali per una responsabilità condivisa e partecipata nel ricordo del pensiero di Albert Schweitzer, Premio Nobel per la pace 1952: “Servire è un privilegio che va cercato, non un peso che va evitato”!

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