Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 25 gennaio 2010

APPELLO AI GIOVANI

Dott. Pietro Vitale-Giornalista e scrittore.
di Francesco Pistilli.
E’ innegabile che la nostra Città stia vivendo un passaggio di grave crisi e di incipiente decadenza. Alla crisi generale, che riguarda anche i modelli di sviluppo e le nuove strategie economiche intervenute con la globalizzazione, la nostra Città associa condizioni svantaggiose sue particolari, come l’esaurirsi della spinta della cooperazione agricola, il rarefarsi dell’intraprendenza artigianale e la crisi del piccolo commercio, anche a causa del grande ipermercato di Casamassima.

A questa situazione si è aggiunta da tre anni il trasferimento dell’Ospedale Miulli a quattro chilometri dalla Città, con la totale caduta del piccolo, ma significativo, indotto che la presenza in città del nosocomio produceva. Del resto la nostra Città, per un arbitrio intollerabile, è tagliata fuori da ogni altro pingue indotto dell’Ospedale Miulli.

La presenza del grande ospedale, intanto, dagli anni sessanta, ha rarefatto l’occupazione in una agricoltura imprenditoriale, capace di importanti iniziative economiche, come sta avvenendo in alcuni Comuni limitrofi, riducendola a grama occupazione secondaria ed amatoriale. Mentre il flusso di ingresso negli impieghi ospedalieri si è inaridito, e specialmente nei riguardi della nostra Città.

Questa situazione di precarietà economica ed occupazionale sta producendo una fuga di giovani verso il nord o verso nazioni europee, tanto che Acquaviva, che si trovava a crescere in controtendenza emigratoria negli anni sessanta, settanta ed ottanta, ora comincia a denunciare cali demografici, che sono la spia evidente del malessere e della decadenza.

Cosa possono fare i giovani di fronte a queste prospettive scoraggianti ?

Andare via è una soluzione, ma non sempre ha una convenienza a lungo andare: dove vi è maggiore guadagno, quasi sempre vi sono maggiori spese e lo sradicamento non avviene senza dover pagare un grave scotto umano e sociale.

Occorre impegnarsi a cambiare il destino della nostra Città, occorre che le energie e le potenzialità si esprimano per concepire e realizzare un progetto di rilancio della nostra Città, che torni a renderci, rispetto ai Comuni vicini, di nuovo privilegiati e più progrediti.

I Giovani sono chiamati in prima istanza a quest’impresa, perché il futuro della nostra Città appartiene soprattutto a loro. Senza timidezze e senza soggezioni, essi devono prepararsi culturalmente e politicamente per diventare protagonisti di un impegnativo progetto di rilancio della nostra Città

Piangersi addosso non è atteggiamento compatibile con la giovinezza, che, invece, ama le sfide e gli impegni forti per le lunghe prospettive, che sono anche quelle della loro lunga aspettativa di vita.

I Giovani devono scendere in campo, abbandonare i comodi sofà domestici o i bivacchi di branco per ammazzare il tempo. Essi devono prendere il mano il loro destino, impegnandosi nel destino della loro e nostra Città.

Devono disporsi a fare squadra, cosa quasi naturale alla loro età, e lanciare la squadra su progetti forti, che nascano da uno studio appassionato ed attendo delle nostre realtà poste a confronto con le prospettive mondiali di sviluppo e ardiscano sfidare quelle realtà per trasformarle.

Essi devono essere certi che ogni bene che si fa alla Città si fa a tutti i Cittadini, ma non sempre vale il contrario. Perciò l’impegno verso le condizioni generali precede e sostiene ogni altro impegno.

Tale impegno non tollera sciatteria, approssimazione, superficialità, come del resto è estraneo ad un Giovane ogni atteggiamento servile, calcolatore, gretto. I grandi ideali, l’agire eroico, la generosità disinteressata caratterizzano, invece, la felice età della giovinezza, che per questa ragione costituisce una risorsa immensa per la Comunità Cittadina e per l’azione politica, nobilmente intesa, cioè come servizio alla Città..

Perciò è necessario fare appello ai Giovani, perché abbandonino l’olimpo frustrante del disimpegno e scendano in campo e diano il meglio di sé. La nostra Città, tanto operosa nei decenni scorsi, si è come senilizzata, prendendo tutti i vizi della senilità: fiacchezza morale e concettuale, prevalenza della conservazione anche gretta, resistenza al cambiamento, tendenza alla pura sopravvivenza.

I nostri Giovani possono ‘svecchiare’ questa Città e la nostra Nazione se la loro generosità ed intelligenza saranno messe al servizio di una positiva politica di sviluppo, capace di pensare ed agire a livello di collettività e non di singoli interessi e convenienze.

Le prossime elezioni amministrative comunali e regionali possono determinare il punto di svolta e segnare finalmente l’immissione di molti nostri Giovani nell’arte e nell’attività mobilissima della politica, che è principalmente una forma esigente di altruismo e di solidarietà.

I Giovani si lascino attrarre da questa prospettiva e facciano dono di sé alla nostra Città e alla nostra Nazione.

Acquaviva delle Fonti, 22 gennaio 2010
Francesco P I S T I L L I
già 3 volte Sindaco di Acquaviva d. Fonti - PDL -
già 3 volte Capogruppo F.I.-PDL Provincia di Bari

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