Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 25 gennaio 2010

Dott. Pietro Vitale
Giornalista e scrittore
Tessera naz. Ordine dei
giornalisti n. 116644


L’altra generazione di studenti, il consumismo …nelle scuole.
Riflessioni di un padre: i nostri giovani crescano senza valori di quelle antiche tradizioni tramandate dai nostri padri. Essi sono preda di un consumismo selvaggio che li rovinerà. Questo è l’allarme che il Ministro Maria Stella Gelmini. Che io ricordi a memoria d’uomo non è mai successo nella storia della Repubblica Italiana che un ministro lanciasse un così drammatico messaggio sui giovani d’oggi.

Il fatto è che i giovani parlo in modo generale ben sapendo che fortunatamente le eccezioni sono tante, sono conformisti, sono sensibili alle abitudini e alle scelte prevalenti, martellati in età sempre più verde da messaggi che esaltano la moda, i prodotti firmati, il successo, le auto sempre più veloci, il denaro e la bellezza, e sono convinti che tutto questo debba essere, sia a portata di mano, senza pensare che tutto questa va conquistato e che richiede sacrificio, rinuncie e sudore della fronte.

Orbene, da ultime mie ricerche si evince un altro dato allarmante: su un campione significativo degli studenti italiani, risulta che tre su quattro hanno avuto esperienze di droga e che il luogo di maggior spaccio non è, come si pensava finora, la discoteca, ma la scuola, divenuta un luogo di mercato come la società stessa insegna….

Allora che fare…”tanto tuonò che piovve”. E’ sconcertante come gli educatori: insegnanti, genitori, tutori e lo stesso ministro, si meraviglino. E non pensino che non c’è più alcun momento nella vita di un giovane, che lo richiami a doveri e rinunce per la fatuità e che si dia precisi punti fermi di riferimento che lo si insegni a crescere.

Parliamo del servizio di leva, tra adolescenza e maturità. Era il trat-d’union di congiunzione fra scuola e mondo del lavoro. Era l’occasione per assimilare principi che avrebbero accompagnato il giovane per tutta la vita. Da come è stato trasformato in merchandiser questo servizio alla Patria un “bastone” dei Malavoglia, un “pizzo”. I giovani a furia di sentirsi dire da compiacenti e interessati personaggi pubblici, alla fine ci hanno creduto…

Ora ci si accorge che il ruolo della famiglia è insufficiente e che quello della scuola pure, che i genitori, sempre più affannati in una frenetica quotidianità, preferiscono accontentare i figli piuttosto che trovare il tempo di star loro vicino e educarli.

Se il Ministro, tra un impegno e l’atro trovasse il tempo di visitare una caserma dei paracadutisti di cui sul frontone si legge:

“Se avete scelto di venire tra noi per la vivacità dei nostri simboli, per estemporaneità o per calcolo rinunciate, andate altrove, ove potrete svolgere il vostro servizio militare con dignità. Ma se avete scelto per il desiderio di partecipare con la generosità di sognatori, per anelito di vincere voi stessi, per volontà di accettare anche sacrifici per onorare una tradizione e uno stile di vita, allora rimanete, perché avete l'animo e lo spirito dei paracadutisti e il carattere per servire nella Folgore. Vuol dire che non siete i migliori perché sarete paracadutisti, ma diventerete paracadutisti perché siete i migliori". (Generale Bruno Loi)

Ricerca bibliografica e fonte: in parte tratto da una Rivista militare.

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