Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 4 marzo 2008

POLITICA NUOVA? NO...LAVATA CON PERLANA...

di Mauro Lastella
Il concetto di nuovo è un concetto sicuramente relativo: è nuova una macchina dopo sei mesi, è nuova una casa dopo cinque anni, è nuovo un capo di vestiario la prima volta che lo si indossa. Insomma, nel dire comune, il nuovo si dilata e si restringe nel tempo a seconda di vari fattori, ma per ogni cosa o fatto –se ci pensiamo- riusciamo a delineare un concetto di nuovo riferito al tempo. Orbene, in questi giorni –in cui il dibattito politico si acuisce- i vari schieramenti sbandierano il concetto di “Nuovo”; ognuna delle parti in causa si sente nuova rispetto alle altre.
Il dato può essere positivo, pensando che, se tutti suppongono di essere nuovi, vuol dire che ritengono necessaria una novità -una svolta- ritengono quindi il vecchio insufficiente per risolvere i problemi del Paese. Il dichiararsi “Nuovi” sembra una sorta di presa di coscienza, sulle condizioni della politica italiana: tutti evidentemente sono convinti della necessità di un cambiamento, che può avvenire solo attraverso “Il nuovo”.
Ma qui, chi vi scrive, non riesce più a dare un concetto temporale al nuovo: se vediamo i leader di partito, indipendentemente se di estrema destra, centrodestra, centro, centrosinistra o estrema sinistra, nessuna faccia nuova, nessun cambiamento reale, ne nelle persone e neanche nei fatti. Guardando il panorama politico italiano torna in mente una pubblicità televisiva ormai diventata un tormentone:”Nuovo? No lavato con perlana”. Stesse persone, stessi concetti e stesso “marketing elettorale”. Il tutto “rilavato” con nomi di schieramenti diversi o quando ciò non è possibile con “Nuove” idee sul come fare politica.
Nuovo? La ricetta sembra sempre la stessa: prima delle elezioni tutti convinti che bisogna dare, dal giorno successivo, tutti preoccupati che per dare bisogna prima avere e per avere bisogna prima prendere, quindi l’asse del problema è spostato su cosa prendere, da chi e in che modo. Il dare, ovviamente, diventa secondario.
Quindi nessuna reale novità ma solo promesse stantie e qualche lifting che di fatto non cambia la sostanza. Nuovo sarà chi avrà il coraggio di dire come stanno le cose, quali sono i sacrifici che ci attendono per rimettere a posto il paese.
Ebbene si, ho parlato di sacrifici, da parte di tutti, ma di questo termine almeno prima delle elezioni è Tabù. Nessuno ne parla, è più comodo parlare del dare…. Del prendere, indipendentemente da chi ci governerà, ci saranno cinque anni per parlarne…
LA.MA

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