Ordini Cavallereschi Crucesignati

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sabato 15 settembre 2007

La via della spada occidentale


Non possiamo essere certi di possedere la verità assoluta o che le nostre idee siano uniche degne di rispetto e considerazione.

Uno spunto di riflessione può giungere da qualsiasi direzione o sotto qualsiasi forma; magari da persone che fino a ieri avremmo considerato distanti da noi quando non addirittura nemiche.

Se impariamo a tacere prima di parlare, ad apprendere prima di insegnare e a dare prima di ricevere, allora saremo pronti per capire che le differenze non esistono e che il messaggio più grande si chiama fratellanza.

L’animazione della Spada® di Umberto Di Grazia. Presidente e Fondatore dell’ I.R.C. (www.coscienza.org)

Attraverso una serie di tecniche contemplative, combattimenti simulati e rituali che ricalcano tradizioni occidentali dei popoli latini, iberici, anglosassoni e germanici, aiuta ad acquisire una maggiore centralità, riguardanti l’abbassamento di tensione, l’affievolirsi di paure e delle idee ossessive, il recupero di un miglior senso del tempo e dell’azione nella vita privata, in particolare del giusto movimento in cui agire e rigenerarsi, per poi scoprire il Dialogo Sacro, tipico di alcuni gruppi cavallereschi del passato. La Spada è l’arma del guerriero medievale, tutta la simbologia ascensionale, quella dell’asse del mondo, sono riassunte nella Spada. La spada è arma, ma anche la vita; è “l’antenna” che unisce la terra e il cielo; nel corpo rappresenta la colonna vertebrale che sorregge l’intero organismo.

Umberto Di Grazia ideatore, fondatore e maestro dei corsi che verteranno sui seguenti piani di lavoro e di intendimenti sociali: la Spada come movimenti energetici di Biostimolazione® e Tecniche dell’Unione degli opposti, Tecniche di Biostimolazione® pratica, Proiezioni di forme-pensiero per l’IT (Intento Terapeutico), Animazione della Spada®, in tutti i movimenti, durante i corsi, fisici e mentali che le caratterizzano, saranno le linee fondamentali per unirsi ed unire i due itinerari: Spirito e Coscienza.

Al fine di ottenere un’adeguata formazione, le eventuali assenze ai corsi devono essere recuperate con la partecipazione a esercitazioni e stages.
L’arte marziale occidentale di Umberto di Grazia, consiste nelle tecniche di incremento delle difese, combattimento e nei rituali più sconosciuti che ricalcano tradizioni occidentali dei popoli latini, il rigenerarsi dell’energia vitale ‘Bios’ per poi riscoprire il dialogo sacro, tipico di alcuni gruppi cavallereschi del passato, come quello dei Templari ( Ordine soppresso 1320 da Filippo IV il Bello e dal Papa Clemente), degli Ospedalieri (oggi di Malta), i Teutonici (Santa Maria dei Teutoni ancora attivo ritiratosi in convento). I corsi di Umberto Di Grazia sono una sorta di anelli mancanti che hanno la giusta presa sulle coscienze delle persone, portandole alla riscoperta di una sacralità marziale propria del nostro mondo occidentale. La loro nascita si perde nel tempo, se ne trovano tracce che riconducono alla casta guerriere di Sparta, nell’esercito Romano con la legione dei “Triturantes” e solo nel 1400 sono applicate alcune posture che riguardano i movimenti di difesa usati nelle scuole di ceppo germanico. Tutto il resto fa parte di una tradizione orale, tramandata nei secoli da maestro ad allievo. Queste tecniche, vengono eseguite anche all’aperto in luoghi, il più possibile incontaminati, per spingere la fantasia e l’intuito alla “ricerca” delle nostre capacità ‘interne’ dimenticate. Il percorso della disciplina dell’Animazione della Spada® è caratterizzato dalle seguenti discipline:

- Movimenti con la Spada, liberi e prestabiliti.
- Combattimenti liberi e formali (Forme)
- Meditazione attiva e passiva.
- Assunzione in posizione geometriche, con e senza Spada.
- Contatto con la Natura e le sue Energie.
- Simbologia della Spada.

Tale percorso è suddiviso in diversi livelli di maturità, ognuno caratterizzato da attributi (animali, colori, pietre, zone…) che rappresentano, simbolicamente, il tipo di lavoro da svolgere su se stessi.

Simbologia della Spada

La spada è uno dei simboli più ricchi di significato in tutte le tradizioni culturali e rappresenta il potere che esercita la sua forza benefica, usata in purezza e nobiltà di intenti.
Nella sua figurazione emblematica, infatti, la spada è l’insegna di virtù e bravura, giustizia, dignità e fede.
Molte storie antiche, in particolare nel periodo carolingio, hanno come protagonista un guerriero cha all’inizio non ha più la sua spada, per averla rotta o perduta, che gli viene restituita integra o donata “magicamente”.
Di li comincia la sua avventura: deve superare varie prove, fino all’incontro finale con il mostro, il fuoco o un altro grave pericolo, il cui superamento gli consentirà di risvegliare e liberare la principessa prigioniera o vittima di un incantesimo.
Naturalmente il significato di questi racconti è simbolico e rappresenta il cammino di ciascuno: ma non si possono affrontare le prove della vita, fino all’ultima che “Risveglia” la coscienza-coscienza senza la spada, ovvero senza prima avere di se stessi la giusta autostima, l’equilibrio, la centralità. La spada, secondo le credenze e le civiltà, simboleggia diersi valori, ma rappresenta anche la spina dorsale dell’essere umano, dalla testa al coccige, che è la punta della lama. E’ importante capire che i simboli comunicano più delle parole e risvegliano informazioni addormentate ed indipendenti dalla logica. Nella spada è insito un linguaggio di risveglio, che si attiva in proporzione della motivazione e dell’onestà del ricercatore (guerriero, uomo o donna, senza spada).
Guai a chi assimila dai simboli solo quello che porta la logica ed ancora più guai a chi deforma o minimizza il significato degli archetipi: questo è quanto hanno sostenuto i saggi di tutte le epoche. Ma la spada ha anche altre traduzioni da interiorizzare: per colui che ‘cerca’ è facile trovare episodi e spiegazioni riguardanti la sua simbologia: oltre ai testi specifici, la comune letteratura ne ha reso noti diversi aspetti. Ad esempio quello di ‘consacrazione’ della spada del Samurai, che del maneggiarla facevano un’arte, mentre la tradizione imponeva ai fabbri costruttori la castità. Nei miti occidentali essa è simbolo della forza vitale, attributo del dio della guerra Marte e simbolo del fulmine per gli dei del tuono, rappresenta il potere divino e la sovranità dei re, mentre in alcune discipline esoteriche la spada viene impugnata dal Guardiano del Fuoco sacro. Come simbolo guerriero, la spada è impugnata da colui che combatte per la guerra santa e quando si dice ‘guerra santa’ si deve intendere soprattutto una guerra interiore, per conquiste spirituali. Simbolicamente essa si trasfigura nella luce, per via del brillante riflesso della sua lama lisciata specchio; è un frammento di luce nella tradizione giapponese, poiché la Sacra Spada nipponica fu generata dalla luce.
Virtualmente la Spada presenta due aspetti distinti: l’azione positiva, operante a salvaguardia della pace e al servizio della giustizia e l’aspetto contrario di distruzione, per l’ingiustizia e la sopraffazione.
Nel suo duplice aspetto creativo e distruttivo, la spada simboleggia innanzi tutto il Verbo Divino. E’ significativo, ad esempio, il fatto che il Khitab mussulmano tiene stretta tra le mani una spada di legno durante la predicazione, mentre quella impugnata da sacerdote vedico rappresenta la folgore d’ Indra ed è simbolo del fuoco purificatore la spada impugnata dagli angeli durante la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva. Fiammeggiante è la spada che il Bodhisattva porta al suo fianco, nel mondo degli asura (demoni), quale simbolo di combattimento per la conquista della conoscenza superiore, necessaria alla liberazione finale dalle attrazioni dei livelli inferiori. Nella tradizione leggendaria occidentale, la spada è sempre presente nei canti e nei racconti delle gesta di re, eroi e cavalieri erranti, difensori della fede: Orlando, Oliviero, Carlo Magno, Galeon, Artù, che avevano nomi femminili: Balmung, Nagelring, Durlindana, Altochiara, Coorte, Beltraina, Excalibur, che fanno pensare ad un valore magico-simbolico. Anche le leggende orientali attribuiscono, in alcuni casi, alle spade un nome.
Un mito shintista racconta che il Dio della tempesta Susanoo avrebbe tratto una spada dalla coda di un serpente a otto teste, precedentemente ucciso. Essa è chiamata ‘Ame no murakomo no tsuguri’ e fa parte, insieme con delle preziose perle e con raro specchio, del tesoro imperiale Giapponese. Di stile orientale erano anche le spade dell’antico Egitto: un rilievo su una colonna egizia, risalente all’età dei Ramessidi, mostra il faraone in una posa rituale, mentre alza la mano per afferrare la spada a forma di falce che Dio gli consegna. Nell’antico Estremo Oriente si racconta di spade che, nelle mani dei maghi, erano in grado di cacciare i demoni ed è interessante notare come le leggende trovino un riscontro nelle discipline di studio moderne.
In Cina si credeva che una donna che sguaina in sogno una spada darà alla luce un figlio e questa credenza antica coincide con il punto di vista moderno della psicologia del profondo, per cui la viene considerata un simbolo fallico. Nei sogni femminili il possesso della spada indica la buona sorte, mentre in quelli maschili la spada che cade nell’acqua annuncia la morte delle donne. Nella ‘dottrina delle due spade’ viene simboleggiata l’unione di potere spirituale temporale. Nel mondo cristiano, diversi papi tra cui Innocenzo III, capo supremo della Chiesa Cattolica affidava la (spada secolare) in uso al sovrano legittimo. Nelle religioni occidentali la spada assume sempre un ruolo simbolico in difesa del bene e per amministrare la giustizia: la spada dell’arcangelo Michele si abbatte sui demoni; la si raffigura nelle mani del re Davide, in quelle di Giuditta quando taglia la testa ad Olofeme. Nell’Apocalisse di Giovanni si parla di una spada che spunta dalla bocca di Cristo, simbolo della forza invincibile e della verità celeste e che, come un fulmine, scende dal cielo. Scelsero la spada come insegna della loro sovranità santo Stefano d’Ungheria e Carlo Magno e fu adottata come simbolo del martirio per san. Paolo, Giaocomo il Vecchio, Thomas Becket, Santa Caterina e santa Lucia.
La spada non non sempre è brandita da mani maschili. In alcuni casi è affidata a mani femminili, come è stato per la pulzella d’Orleans, Giovanna d’Arco, che guidata da santa Caterina, aveva saputo come trovare la sua. Lei stesso ha raccontato:
“La spada si trova sotto terra, tutta arrugginita, coperta da cinque croci. Dalle voci che sentivo sono venuta a sapere dove si trovava…Feci scrivere ai sacerdoti del luogo e li pregai di affidarmi quella spada. Furono quei religiosi ad inviarmela” (citazione di A. Holl, 1982, Bibl. 21 degli atti processuali). Anche in Oriente la spada non è sempre soltanto un simbolo maschile: Secondo la tradizione cinese, ve ne sarebbero due, una maschile e una femminile, entrambe fabbricate sul monte Kuenlun mediante la fusione del fegato e dei reni di una lepre che si nutre di metalli. La spada è stata impugnata da massime autorità civili, da dignitari depositari di tradizioni in Confraternite ed Ordini a carattere iniziatici e rappresenta l’autorità esercitata e riconosciuta anche in epoca moderna, come espressione di legge, inflessibile quanto giusta, capace di ripristinare l’equilibrio. In una delle dimensioni simboliche religiose, relativa ai due emisferi celesti, secondo l’interpretazione del filosofo Filone, la spada fiammeggiante è impugnata dalla mano dei Cherubini come segnavia cosmico tra il “Settimo Cielo e il Sole. Subito dopo aver cacciato dall’Eden Adamo ed Eva, Iddio dispose che due cherubini armati di spada fiammeggiante, che fanno eternamente e vorticosamente roteare-stessero a guardia dell’Albero della Conoscenza e della Vita (Genesi 3,24), rappresentando così il moto dell’Univeso nell’eterno divenire, in espansione dello spazio infinito in iperbolica traslazione ciclica circolare. La spada è in relazione con il simbolo della fede, posta negli attributi divini di bontà e potenza, attraverso i quali Dio si manifesta nella Grazia della Provvidenza (De Cherubini, 21-27).
Da sempre i simboli hanno un valore importante. Essi sono codici che consentono di cambiare ritmo e superare gli ‘integralismi’ ed i limiti della nostra traduzione logica, mettendoci in comunicazione con le zone nascoste della mente e dell’inconcio, che sono le più creative e ricche di informazioni. Uno dei metodi usati dagli orientali, ad esempio, è quello di concentrarsi sui “mandala”, simboliche forme geometriche colorate, che fanno entrare in una stato diverso di coscienza. Nella disciplina basata su antiche tradizioni occidentali, detta ‘Animazione della Spada’ che fa parte delle “Tecniche dell’Unione e del Risveglio® del caposcuola Umberto Di Grazia, la spada viene maneggiata in modo rituale, sia negli esercizi meditativi che nei movimenti di combattimento, creando apposite figure geometriche. Poiché la spada rappresenta l’energia vitale e nell’uomo la sua spina dorsale, attraverso la pratica di questa tecnica si rafforzano nell’individuo la volontà e l’attenzione, si sciolgono le tensioni muscolari e nervose, si superano ansia, stress, depressioni e fobie, per acquisire il giusto distacco dalle emozioni negative, l’equilibrio e la centralità.


I corsisti interessati sono vivamente invitati a partecipare alle conferenze in programma, poiché parti integranti del percorso formativo.

Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato di frequenza per avere accesso, previa “idoneità” valutata dagli Istruttori ed in accordo con il Caposcuola, ai vari corsi di specializzazione previsti ed ottenere l’autorizzazione ad operare nel settore prescelto. Per informazione visitare il sito (www.coscienza.org).

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