Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 16 settembre 2007

Il S.O.M.I. d'Italia

“Ascoltate voi stessi e guardate nell’infinito e dello Spazio e del Tempo. Là echeggiano il canto degli Astri., la voce dei Numeri, l’armonia delle Sfere. Ogni sole è un pensiero di Dio e ogni pianeta un modo di questo pensiero. E’ per conoscere il pensiero divino, anime che voi scendete e risalite penosamente la via dei sette pianeti e dei loro sette cieli. Che cosa fanno gli astri? Che cosa dicono i numeri? Che cosa vogliono le Sfere? O anime perdute e salvate, essi dicono, essi cantano, essi volgono i vostri destini!”

Frammenti (da Ermete Trismegisto)

Amici carissimi de * a il “Palazzuolo”, dopo aver “ascoltato” e letto i frammenti del grande Ermete Trismegisto, ora ascoltate me:

Un antico e nobile Sovrano Ordine, riemerso (da Piazza del Gesù, 47 - Roma) e di cui a pieno titolo, tutti gli aderenti, innalzano in piena Armonia d’intenti le Colonne in Puglia, precisamente nel Capoluogo barese, è denominato: S.O.M.I.

Il S.O.M.I. è una Istituzione di Uomini Liberi e di buoni costumi, fondata, dal filantropo e G.M., Dott. Cav. Silvio Vigorito di Selymbria; gli aderenti dell’Ordine si riunivano inizialmente durante il periodo della clandestinità (1935) in via Fregene in Roma. L’Ordine di Tradizione del R.S.A.A. risalente ai Cavalieri di San Giovanni di Scozia è riemerso a pieno titolo da una costola di Piazza del Gesù come ho poc’anzi accennato.

Gli aderenti del S.O.M.I. si chiamano “Muratori” perché simbolicamente sono dei muratori intenti alla costruzione ideale di un Tempio, del Tempio della virtù, che dura da millenni, e che fu più volte distrutto.

Sono Muratori pazienti, coscienti, illuminati, nell’allestimento della Pietra su Pietra, con il loro filo a piombo, la loro livella, il loro compasso, la loro squadra.

Sono Muratori e sanno allineare e sovrapporre senza contrasti, ma con armonia, pietre di diversa grandezza, colore ed origine. E’ la creazione dell’armonia nel mondo con gli angoli smussati, con gli spiriti uniti e cementati dalla malta della fratellanza, illuminata dalla fiamma della libertà.

“Nel Sovrano Ordine sono banditi il rancore, la esecrazione, la vendetta: QUI vi è amore, tolleranza, comprensione, uguaglianza, libertà di pensiero, scrupolo nel giudizio, intendimento sentito di far bene nell’austera religione del dovere, della giustizia e della civiltà”.

Qui le più nobili espressioni dell’animo umano trovano la loro migliore palestra e la loro straordinaria testimonianza. Ci si entra con amore di uomo e con fede di studioso perché qui si praticano le idee e la morale, che non basta leggere ascoltare e ripetere, ma che occorre praticare con spontaneità di esercizio e con convinzione di studio interpretativo nel sistema estremamente difficile della vita terrena e nella complessa spiritualità dell’Eterno. Qui si affonda il seme di quella pianta robusta che è la serenità consapevole e che è radice di sostegno nelle inevitabili amarezze del nostro tempo. Bussando alla porta e se vi sarà aperto per entrare nell’Ordine per il vostro tirocinio del periodo catartico, voi, all’inizio, probabilmente comprenderete poco dell’Associazione, forse anche nulla.

Non preoccupatevi, perché è logico e così dovrebbe essere, perché così è stato anche per coloro che oggi hanno raggiunto i più alti gradi…Non capire implica che ci sia qualcosa da capire. Non capire ammette uno stimolo necessario perché l’intelligenza partecipi e non resti passiva. Non capire indica una coscienza di quel che sia il comprendere. Non importa se per ora il postulante è allo stadio negativo di partenza.

Orbene, se a questa oscura consapevolezza accompagnerete anche un po’ di curiosità e di ansia di sapere, anche l’ignoto non sarà più inaccessibile e vi aprirà le porte di quei misteri che – ripeto – non sono tali, ma concetti che – interpretati – vi faranno scendere piano piano a quello stato supremo che può essere raggiunto soltanto attraverso gli sforzi tenaci della sublimazione intima.

Chiedendo di entrare nel S.O.M.I. Voi schiuderete la porta della vostra vita interiore, conoscerete dunque la potenza di quel silenzio che aduna in sé il tesoro delle proprie riflessioni.

Dal momento in cui Voi siete entrato in questo Tempio, voi siete già un uomo che pensa più di tanti altri uomini e quindi siete già sulla via della conoscenza, il che vuol dire, tendere sempre più possedere sé stessi. Infondo la vita non è altro che una gara da vincere, una gran periodo di prova. Se fosse qualcosa di meno, il lungo e continuo progresso dell’umanità sarebbe un vegetare primo di significato.

L’alpinista vuol conquistare la vetta del monte, non possederla….Siete sulla buona strada….Continuate!
dai quaderni di Serenamente - Alberto VACCA

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