Dott. Pietro VITALE, storico-medievalista
giornalista pubblicista e scrittore
Direteur de bolg internationale
Poni le domande giuste se stai
cercando le risposte giuste.
(Vanessa REDGRAVE)
“Sono responsabile di ciò che dico e non di quello che capisci”. (detto popolare)
Domanda:
Illustrissimo
Professor Laurenzano, Come da accordi con la nostra Redazione del Blog
International e con il nostro Direttore, il Dott. Pietro VITALE,
ci spieghi lo sviluppo che “l’Expo delle idee”di Milano, avrà con il ruolo del cibo e della nutrizione e dei venti
milioni di visitatori (universali) che affolleranno i vari settori espositivi.
Risposta:
Le “idee di Expo
2015” – 20 milioni di firme per l’appello all’ONU
di Antonio Laurenzano
Con l’opening di venerdi 1
maggio, l’Expo Milano 2015 ha ufficialmente aperto i battenti al mondo. “E’
iniziato il domani”, ha dichiarato il premier Renzi. E per un domani
sostenibile c’è la “Carta di Milano”, presentata alla vigilia di Expo, una
sorta di Protocollo di Kyoto dell’alimentazione. Non un accordo
intergovernativo ma un documento che comprende una lista di richieste rivolte
ai governi per interventi legislativi finalizzati a rendere effettivo il
diritto al cibo, come diritto umano fondamentale, e a tutelare le risorse
naturali per assicurare ai popoli della
terra un equo sviluppo. Per la prima volta nella sua storia una Esposizione
universale promuove un atto di impegno verso i governi sollecitando azioni
responsabili.
Un lungo percorso iniziato con la giornata
“L’Expo delle idee” che il 7 febbraio u.s. ha riunito all’ Hangar Bicocca di Milano oltre 500 esperti di vari
settori, suddivisi in 42 tavoli di lavoro, che hanno iniziato a porre le basi
per la stesura della Carta. Un vero e proprio laboratorio di pensiero
multidisciplinare sviluppatosi su quattro tematiche: sviluppo sostenibile,
antropologia, agricoltura e alimentazione, sociologia urbana.
La Carta di Milano è un
manifesto collettivo, un atto politico e di sensibilizzazione globale sul ruolo
del cibo e della nutrizione per una migliore qualità di vita. S’intende così trasformare
i venti milioni di visitatori dell’esposizione universale di Milano in
ambasciatori del cibo, il cibo come fonte di nutrizione e identità
socio-culturale. Un documento di impegni di cittadinanza globale, perché la
sottoscrizione è richiesta a persone di tutto il mondo ed è un’assunzione di
responsabilità di fronte alle contraddizioni e ai paradossi del cibo che viene
assunta da singoli, dalla società civile e dalle imprese. La
Carta è strutturata su quattro target: i cittadini, con le loro azioni quotidiane; le associazioni, che raccolgono e
diffondono le esigenze e le necessità della società civile; le imprese, che sono il cuore
produttivo della nostra economia; i governi e le istituzioni (anche internazionali) che devono
dare gli indirizzi politici.
Il documento, che sarà consegnato
al Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon
in ottobre, in occasione della sua venuta a Milano, rappresenta un
modello globale per la nutrizione: l’eredità di Expo Milano 2015. In
particolare, il “protocollo sul sistema alimentare sostenibile” , ideato dalla
Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, si pone tre obiettivi
principali:
1)-ridurre al 50% entro il 2020
l’attuale spreco alimentare nel mondo pari a oltre 1,3 miliardi di tonnellate
di cibo commestibile;
2)-limitare le speculazioni
finanziarie e la quota dei terreni destinata alla produzione di biocarburanti a
livello globale;
3)-compiere sforzi aggiuntivi per
eliminare fame e malnutrizione da un
lato e obesità dall’altro.
Negli auspici del Commissario
unico di Expo, Giuseppe Sala, “Il successo di Expo non deve essere solo nei
numeri ma nel richiamo ad avere un’anima! Vogliamo lasciarci alle spalle un
mondo in cui la fame e lo spreco alimentare convivono, in cui l’obesità in un
paese contrasta con la denutrizione in un altro”. L’obiettivo di fondo,
attraverso la lotta agli sprechi alimentari, è quello di “risolvere le cause
strutturali della povertà”, come ha auspicato Papa Francesco, per dire no a
un’economia dell’esclusione e della iniquità che uccide e che causa profonde
ingiustizie sociali. “La radice di tutti i mali
è l'iniquità, che continua a esistere perché non si perseguono politiche
strutturali contro la povertà, ma si adottano rimedi emergenziali, per loro
natura transitori. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non
violenza. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita. Globalizziamo la
solidarietà!”
Una grande sfida, una
sfida da non perdere per risolvere
contraddizioni e squilibri che tengono insieme ricchezza e povertà,
sovrapproduzione e carestia. Da Expo Milano 2015 le risposte per il futuro
dell’umanità e del nostro pianeta.
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