Ordini Cavallereschi Crucesignati

Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.

domenica 3 febbraio 2008

Invito alla Follia

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè, dopodiché propose: “ Si gioca a nascondino? ”.

Nascondino? Cos’è? Domandò la Curiosità.
Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete… quando avrò terminato di contare, vi cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
Uno, due, tre… la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima, dove le capitò; la Timidezza si nascose in un gruppo di alberi; la Gioia corse in mezzo al giardino; la Tristezza cominciò a piangere perché non trovava un angolo adatto per nascondersi; l’Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui, dietro a un sasso.
La Disperazione non sapeva cosa fare ascoltando che la Follia era già a novantanove… Cento, gridò la Follia, e cominciò a cercare.

La prima ad essere trovata fu la curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato scoperto per primo. Poi, la Follia vide il Dubbio, sopra un recinto, che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto, e così, di seguito, scoprì la Gioia, La Timidezza, la Tristezza…
Quando tutti furono riuniti, la Curiosità domandò: “ Dov’è l’Amore? “. Nessuno l’aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo, cercò in cima alla montagna, nei fiumi, sotto le rocce… ma non trovò l’Amore; vide poi un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a sbirciare tra i rami, finché non sentì un grido… era l’Amore, che gridava perché una spina lo aveva punto in un occhio.


La Follia non sapeva cosa fare. Si scusò, implorando l’Amore di perdonarla, promettendogli di seguirlo per sempre.
L’Amore accettò le sue scuse e così, ancora oggi, la Follia accompagna sempre l’Amore cieco. Da Serenamente SOMI d'Italia.

Nessun commento: