Ordini Cavallereschi Crucesignati

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lunedì 4 febbraio 2008

"L'Uomo è ciò che mangia"-mens sana in corpore sano.

Dott. Pietro Vitale
Giornalista- scrittore
Vicedirettore
Il *“Palazzuolo”
Bari
Ecologia Semplice

Una nota massima di Feuerbach recita: “L’uomo è ciò che mangia”.
E’ facile comprendere la relazione tra le buone abitudini, incluse quelle alimentari, e la salute del corpo, un’interazione nota da molto tempo, indipendentemente dalle recenti scoperte della medicina, come ci ricorda il detto “mens sana in corpore sano”.
Se il nostro corpo è anche il nostro Tempio Interiore, il mantenerlo in forma, il trattarlo con raziocinio, è uno dei Lavori che dobbiamo compiere.
Noi, però, non Lavoriamo egoisticamente ma per un bene più oggettivo, per raggiungere il quale il lavoro individuale deve essere funzionale ad una crescita personale che partecipi alla crescita dell’intera Società Civile. Il Bene dell’Umanità, raggiunto aggiungendo il proprio mattone ad un muro di molti mattoni diversi, che cresce e deve crescere rettamente e senza fine.
La relazione con il cibo, pertanto, deve essere valutata in un modo più generale, includendovi anche l’ambiente, l’etica e la spiritualità.
Dobbiamo mantenere in forma, e trattare con raziocinio, non solo il nostro Tempio Interiore, quindi il nostro corpo, ma, anche e soprattutto il nostro Tempio Collettivo, la Terra, nella quale viviamo e svolgiamo tutti i nostri Lavori. Anche questa è una relazione intuitiva, sulla quale sembra superfluo soffermarsi ulteriormente, infatti, per vivere bene abbiamo bisogno di un uomo sano in una Terra sana perché la Terra è la nostra “balia”.
Avere cura della Terra, che è il Tempio dell’Umanità, è quindi, una forma di ecologia spirituale muratoria, collimando questa ecologia proprio con alcune invocazioni di natura spirituale che accompagnano i nostri Lavori in Officina.
Avere cura della natura, meglio, dell’intero Creato è sia nostro interesse materiale che spirituale. Come hanno affermato Sapienti e Sacerdoti, rispettare il Creato, l’opera concreta che è stata messa a nostra disposizione è, per chi crede in un Dio Creatore, uno dei modi per rispettarLo, ma anche, per chi crede nell’evoluzione naturale, un modo per rispettare l’evoluzione; non contrastarla od ostacolarla è uno dei modi per rispettare la “Divinità Evolutiva”. Divinità sempre, poiché chiunque creda in qualcosa che non può dimostrare o negare con prove scientifiche è comunque qualcuno che afferma un dogma, un’affermazione di Fede: non c’è molta differenza.
Alcune popolazioni che in base alla nostra cultura giudichiamo primitive, sono giunte a queste conclusioni, come vedremo di seguito, ma prima voglio affermare che la correlazione primitivo-ignorante è, secondo me, non solo semplicistica ma addirittura sbagliata.
Tratto dai quaderni di Serenamente – S.O.M.I. d’Italia

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