Questo sito è a disposizione di tutti coloro che intendono inviare i loro pezzi, che dovranno essere firmati, articoli sulle gesta della Cavalleria Antica e Moderna, articoli di interesse Sociale, di Medicina,di Religione e delle Forze Armate in generale. Il sottoscritto si riserva il diritto di non pubblicare sul Blog quanto contrario alla morale ed al buon gusto. La collaborazione dei lettori è cosa gradita ed avviene a titolo volontario e gratuito, per entrambi.
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venerdì 28 settembre 2007
L' Iscrizione sull'ingresso della Scuola di Platone
Lo giuro per colui che ha trasmesso alla nostra anima la tetractys nella quale si trovano la sorgente e la radice dell’eterna natura. (detti Aurei)
Due brevi passi per avvicinarsi ad un mondo trascurato da molti massoni.
“…per studiare la proprietà dei numeri sacri ai liberi Muratori e la loro funzione in Massoneria, la via che si presenta spontaneamente è dunque quella di studiare l’antica aritmetica pitagorica; e di studiarla sia dal punto di vista aritmetico ordinario, sia dal punto di vista dell’aritmetica simbolica od aritmetica formale, come la chiama Pico della Mirandola, corrispondente al compito filosofico e spirituale assegnato da Platone alla geometria.
I due sensi si trovano direttamente connessi nello sviluppo dell’aritmetica pitagorica. La comprensione dei numeri pitagorici faciliterà la comprensione dei numeri sacri della massoneria…I cinque poliedri regolari erano chiamati figure cosmiche perché erano considerati come simboli dei quattro elementi e dell’universo. Il dodecaedro era il simbolo dell’universo. Se vogliamo vedere il perché non vi è che da leggere alcune pagine del “Timoteo” di Platone.
Riassumiamo servendoci della versione di Francesco Acri; Timoteo osservava che “ogni specie di corpo ha profondità e ogni profondità deve avere il piano, e un diritto piano è fatto di triangoli”, in altri termini ogni superficie piana poligonale è composta di triangoli e corrispondente ogni poliedro si decompone in tetraedri: dimodochè il piano corrisponde al numero tre dei vertici determinati il triangolo, ed il quattro al numero dei vertici che determinano il tetraedro. Il due, com’è noto, corrisponde alla retta che è individuata da due punti. Il punto, la retta, il piano o triangolo, ed il tetraedro sono elementi della geometria, come i numeri: uno due tre e quattro sono i numeri il cui insieme dà l’intera decade. Per il fatto che ogni poligono è composto di triangoli, i pitagorici dicevano che il triangolo è il principio della generazione (Proco).
I triangoli, prosegue Timoteo, nascono poi da due specie di triangoli, il triangolo rettangolo isoscele ed il triangolo rettangolo scaleno. Questi vengono posti come principi del fuoco e degli altri corpi (elementi); e con essi si compongono i quattro corpi (i quattro elementi, ossia le superfici dei poliedri simboli dei quattro elementi…”
La Scienza di Dio
Non intendo affrontare in questa sede, ed in poche righe, una riflessione così importante e personale, ma solo riportate alcune affermazioni del noto scienziato Antonino Zichichi, ricavate dal suo libro: “Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo - Edizioni il Saggiatore” . Come credente mi riconosco in molte delle affermazioni di Zichichi, certamente espresse meglio di quanto potrei fare io, ed a chi ama questi argomenti suggerisco di leggere questo libro, ricco di passi interessanti, modernamente affrontati”.
…L’uomo sa di non poter dimostrare tutti i teoremi possibili nella logica dell’Immanente. Ecco perché non ha senso dire: Crederei in Dio se esistesse il Teorema di Dio e se qualcuno riuscisse a dimostrarlo”.
“…Se la Scienza e la Matematica arrivassero un giorno a scoprire Dio, cosa dovrebbe essere questa entità cui alcuni di noi credono e altri no? Dio, se fosse la Scienza a scoprirlo, non potrebbe essere che fatto di Scienza e basta. E se fosse la matematica ad arrivare al teorema di Dio, il Creatore del Mondo non potrebbe che essere fatto di Logica Matematica e basta. In nessun caso Dio resterebbe quello che deve essere Dio. E cioè tutto”.
“…Nata con un atto di Fede nel Creato, la Scienza non ha tradito suo Padre. Essa ha scoperto – nell’immanente – nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il Trascendente”.
“…Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l’esistenza di Dio”
Eppur si muove (Galileo Galilei)
Bibliografia:
Dai Quaderni di Serenamente (S.O.M.I.) di Alberto Vacca.
Pezzo ricavato da “La Tradizione pitagorica massonica” - Arturo Reghini.
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