Ordini Cavallereschi Crucesignati

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domenica 30 settembre 2007

Gemellaggio U.N.U.C.I. - Puglia-Lombardia

All'insegna di sano cameratismo!

L’U.N.U.C.I. (Unione Naz. Ufficiali in Congedo) di Bari e di Lombardia, le Associazioni, assieme ai loro presidenti: Gen. Brig. MANSI ed il Gen. Brig. SCIUTO, impegnati in una gara Internazionale in località Palazzago (Bergamo)

La Delegazione UNUCI di Bari guidati e sotto la responsabilità del Ten. Commissario Giuseppe CIANCIOLA (Corpo Militare del Sovrano Ordine di Malta). CIANCIOLA, dotato di sana immaginazione poetica nonché letteraria-creativa commenta: Venerdì 18 maggio ’07 alla presenza delle massime Autorità Militari Civili e Religiose e resi gli Onori ai Caduti dalle 63 Squadre partecipanti alla Gara Internazionale per Pattuglie Militari “Lombardia 2007”. Dopo gli interventi dei due Presidenti delle Associazioni partecipanti, e, superata l’emozione che sempre in quelle occasioni ritornano gli occhi lucidi ad ognuno, si avvertì la sensazione che, per noi, stessero svolazzando nel cielo di Palazzago uno stormo di volatili con gravi problemi di diebete. La risposta all’interrogatorio arrivò nelle ore successive e ve traccio un breve racconto: “La Lombardia” (detta anche la Luino, luogo in cui si sono svolte per anni manifestazioni di ogni tipo) nel gergo delle Gare per pattuglia aveva sempre rappresentato il massimo come impegno sia tecnico che fisico. Non ha caso l’Esercito impegnasse quella zona amena di una prova valutativa e che fosse una “vetrina” internazionale vista la presenza di molti stranieri.

Per gli Ufficiali Unuci-Bari: Enzo GENTILE, Giuseppe CIANCIOLA, Antonio CILIBERTI e Duccio GENTILE desiderare parteciparvi è stato naturale memore di una precedente bellissima esperienza di gara Murgiana (Altamura) tempo addietro, assieme agli amici Ufficiali U.N.U.C.I. della Campania e dell’Umbria.

All’arrivo, dopo la registrazione e la consegna del pacchetto ordini, che includeva anche un Badge elettronico per il computo dei tempi di arrivo e partenza ai Posti di Controllo. Un’occhiata alle coordinate ci toglieva le residue speranze che potesse essere una “scampagnata” e ci lasciava con il naso all’insù affascinati le cime del monte Linzone, a quota 1392, che avremmo dovuto raggiungere il giorno successivo.

La notte è trascorsa per i partecipanti alla gara di Pattuglie Militari, tra febbrili preparativi, brevi tentativi di riposo, che comunque, all’alba la presenza all’appello dell’Ufficiale di picchetto, li ha trovati tutti in piedi e pronti.
L’arrampicata sui fianchi del monte Linzone si è dimotrata subito difficoltosa durante la scalata, poiché a tratti all’erba bassa si alternava vegetazione boschiva misti a rovi e spine. Alcuni tratti erano talmente impraticabili da costringerli ad aggirarli.
Di questa esperienza (continua il Ten. Cianciola) mi è rimasto impresso il paesaggio mozzafiato con la Pianura Padana ai nostri piedi. Era la natura che regnava incontrastata e la visione da parte del gruppo di un cerbiatto lo confermò nel momento in cui attraversando una dorsale erbosa si fermò ad osservarci ritmando le orecchie, incuriosito.
Che la natura fosse vincente lo dimostrava anche il fatto che il bosco si stesse riprendendo dalle ferite lasciate da un recente incendio. Gli Ufficiali usciti dalla fitta boscaglia con la cima della montagna che stagliava davanti ai loro occhi, pensarono che finalmente stesse terminando la fatica, dopo molte ore di salita, con una temperatura intorno ai 30° gradi e con uno zaino sulle spalle dal peso di poco oltre i 10 kg. Oltre al peso dell’elmetto balistico calzato e, ancor peggio, si avvertivano i crampi ed i dolori che a turno ognuno lamentava. Rendendo la gara di pattuglia del tutto simile alla biblica salita sulle pendici del monte GOLGOTA.

Tutti i gareggianti, giunti a quota mt. 1000, nei pressi di una miniera di quarzo e di diaspro, essi si dirigono verso il Posto di Controllo “Bravo”, la cui competente valutazione delle vedette militari che per ogni gruppo prevedeva: l’infiltrazione e l’esfiltrazione di alcune baracche, posto in cui, era avvenuto un agguato alle forze di Imagnaland, facendo attenzione ognuno a raccogliere elementi informativi utili.

I componenti della gara, giunti in cima al monte Linzone, di cui il verdetto non ammetteva repliche, essi erano talmente impreparati ad affrontare quella scalata, se non fossero stati accomunati di spirito di sacrificio e di fraterno e sano cameratismo che, li vedeva sorretti ed impediti alla resa…nonostante i gravi segni di “diabete” (ubriacatura) di quello stormo di volatali….Evviva l’UNUCI di Bari. Evviva tutti gli Ufficiali in congedo d’Italia.

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