Ordini Cavallereschi Crucesignati

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martedì 2 ottobre 2007

IL CALENDESERCITO di Pietro VITALE

Il Gen. D. Francesco Paolo SPAGNUOLO, Comandante R.F.C. “Puglia”, Esercito Italiano, ha voluto invitarmi assieme agli operatori del mondo dell’informazione per lo scambio degli auguri natalizi e per la presentazione il “CALENDESERCITO 2006”. L’evento si svolto presso il Circolo Unificato di Presidio-Esercito di Bari sito in via Cairoli,80

Il “CALENDESERCITO” dal titolo “I protagonisti del nuovo Esercito”, è stato presentato in anteprima nazionale dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Filiberto CECCHI presso la Biblioteca Storica di Palazzo Esercito, via XX Settembre a Roma.
L’edizione 2006 è dedicata ai giornalisti che hanno fatto conoscere all’opinione pubblica la grande complessità e il dinamismo della nostra Forza Armata, soprattutto nelle operazioni all’estero.
Dopo il grande successo ottenuto del calendario dell’edizione 2005, dedicato alla leva, il calendario 2006 ha puntato l’attenzione sulle professionalità dell’Esercito. Lo scorso anno testimonial furono nomi noti dello spettacolo e della cultura, quest’anno sono giornalisti della televisione che raccontano le storie e le attività dei militari in servizio in Patria e all’estero.
Orbene, ora un po’ di storia recente: con la sospensione della leva obbligatoria il dovere costituzionale di “difendere la Patria in armi” non è venuto meno e la scelta professionale di chi volontariamente decide dedicarsi con professionalità-specializzata essere soldato è, perciò, tanto più apprezzabile, scelgono con orgoglio di vestire la nostra uniforme, dimostrando alto senso del dovere e dello Stato. Essi ereditano, (riferisce il Capo di Stato Maggiore E.I. Gen. F. CECCHI) dai cittadini italiani, che in 144 anni , hanno servito la Patria in armi quali Soldati di leva, custodire con responsabilità e difendere i valori di democrazia. E’ una gravosa responsabilità che i nostri volontari onorano ogni giorno, con umiltà e impegno, nelle delicate missioni per il mantenimento della pace. A volte trascinati dal contagioso entusiasmo della giovane età, sostenuti, però, dalla rassicurante esperienza dei Quadri più anziani e da una preparazione sempre più accurata ed intensa. Questo calendario, comunque, non vuole essere un tentativo di auto-celebrazione, (continua il Gen. CECCHI) bensì un sentito riconoscimento a quanti mettono al servizio dell’istituzione cui appartengono le loro migliori energie ed un caloroso benvenuto a questi giovani e a queste donne che hanno scelto volontariamente di servire lo Stato in uniforme, portando nuova linfa nelle Unità dell’Esercito.

Anno cruciale per l’E.I.. Con la sospensione della leva obbligatoria, come innanzi detto, sostanzialmente è iniziato il reclutamento su base volontaria, legge n. 226/04, il 2005 è stato un anno decisamente positivo per l’Esercito professionale: “è la risposta al nuovo assetto geostrategico mondiale, non solo, ma è anche la risposta alla domanda di sicurezza e di pace che proviene dai cittadini” (riferisce il Gen. Spagnolo). Per questa ragione il “CALENDESERCITO 2006” vuole essere un omaggio e un riconoscimento per chi ha scelto questa professione . I dodici giornalisti (uno per ogni mese dell’anno) scelti per illustrare il calendario 2006 sono proprio quelli che, ogni giorno, fanno conoscere all’opinione pubblica la grande complessità e il dinamismo dell’Esercito Italiano. Essi, con le loro riflessioni, hanno voluto condividere il percorso di questo nuovo calendario nel suo genere, confermando la stima e il consenso per i soldati dell’Esercito Italiano.

Sfogliando il nuovo calendario, soffermandomi alla pagina del mese di gennaio, uno dei giornalisti inviato tra le file dei vari teatri di guerra così scriveva: Il contingente italiano era da poco sbarcato in città, per garantire il rispetto degli accordi di pace di Dayton, ma la gente di Sarayevo, dopo oltre tre anni d’assedio e migliaia di vittime innocenti, aveva perso fiducia. I caschi blu dell’Onu non avevano certo lasciato un buon ricordo: il loro mandato, ambiguo, non distingueva tra aggressori e aggrediti e spesso i loro mezzi non si fermavano neanche a soccorrere i feriti.
Io e la signora procedevamo assorti nei nostri pensieri quando lo vedemmo sbucare davanti a noi: un enorme Centauro, un mezzo blindato su gomme dell’Esercito Italiano, che procedeva a forte velocità nella nostra direzione. A un lato del nostro marciapiede, un’enorme poizza d’acqua: un rapido calcolo permise a me e alla signora di capire che non avevamo alcuno scampo. Ci saremmo fatti una doccia fuori programma. Ma in quel momento accadde qualcosa di memorabile: con un possente stridio di freni il mezzo rallentò ed entrò nella pozzanghera a passo d’uomo. Restammo attoniti. Il Centauro ci superò e andò più veloce. Sull’antenna del mezzo garriva un piccolo Tricolore. La signora mi guardò e, ignorando quale fosse la mia nazionalità, sorrise e sospirò: “Ah italiani…..!”

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