Ordini Cavallereschi Crucesignati

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mercoledì 3 ottobre 2007

Rapporto Eurispes Italia

Cari amici lettori, come sapete, il nostro periodico il “Palazzuolo”è stato nominato dalla Direzione Nazionale Eurispes componente Ufficio stampa, (vedi mio pezzo, n.13 dicembre 2007) in occasione dell’apertura della Sede Provinciale in Bari. La Segreteria Nazionale, ha inviato, recentemente, presso la nostra Redazione in Bisceglie, l’invito per la presentazione annuale del RAPPORTO EURISPES ITALIA 2007. L’evento si è svolto il 26 gennaio u.s, presso la Biblioteca Nazionale, Sala delle Conferenze, Viale Castro Pretorio, 105 Roma.

I componenti responsabili dell’Ufficio-stampa del nostro Periodico, impossibilitati recarsi in Roma alla presentazione del Rapporto Eurispes Italia 2007 e, in accordo, abbiamo deciso delegare per il “Palazzuolo”, il Giornalista Dottor Di Todaro Pasquale residente in Roma. Dopo l’evento romano, il Professionista ci ha fatto pervenire in Redazione il Suo eccellente pezzo di taglio rigorosamente giornalistico socio-economico. Eccolo:

Si è tenuto nei giorni scorsi il 19° rapporto sulle previsioni economiche del nostro Paese che ha conciso con il 25.mo anno di fondazione dell’Istituto. Un’analisi impietosa e precisa, quella del “Rapporto Italia 2007”, che il Presidente del prestigioso Istituto di ricerca , Gian Maria Fara, ha illustrato ai presenti tra i quali spiccavano nomi illustri della politica quali Marco Rizzo dei Comunisti italiani, Gianni Alemanno di Alleanza Nazionale, numerose autorità militari, un foltissimo gruppo di giornalisti, il prof. Maurizio Cognetti, noto oncologo di fama mondiale che il Ministro della Sanità Livia Turco ha tentato, brevi manu, di silurarlo per sostituirlo alla guida dell’istituto dei Tumori Regina Elena, con una protetta senza alcuna esperienza. La Turco, non essendo riuscita nel suo intento, a seguito degli interventi del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato che hanno reintegrato d’autorità alla guida dell’Istituto dei tumori Regina Elena l’esautorato prof. Cognetti, ha furbescamente inserito nella scorsa finanziaria un comma che, di fatto, estromette per legge l’illustre scienziato dal dirigere il prestigioso Istituto. Il prof. Gian Maria Fara, nel suo lungo e chiaro intervento, ha toccato tutti i punti nodali del “sistema Italia” mettendo in evidenza luci e ombre, non mancando di criticare alcune scelte del governo Prodi, così come non ha risparmiato, da alcune critiche, neanche il governo Berlusconi. “Il nostro, ha detto il Prof. Fara, somiglia sempre più ad un Paese neofeudale, con le sue innumerevoli istituzioni, usanze, consuetudini e prassi di stampo feudale e che, a livello centrale, si assiste al consolidamento di potenti consorterie partitiche dove, la prospettiva federalista, ha moltiplicato i centri di potere e di spesa senza responsabilità e senza controllo”. Il Presidente di Eurispes si è poi addentrato nell’analizzare, analiticamente, le aspettative ed i comportamenti economici delle famiglie italiane e, riferendosi al ceto medio a rischio, ha messo in evidenza il sempre maggior indebitamento a cui questi sono sottoposti. Insomma, un 2006 da archiviare ed un leggero ottimismo per il 2007. Il prof. Fara ha elencato alcuni dati da cui si ricava che il 36,7% degli italiani ritiene che la situazione economica della propria famiglia sia peggiorata nel 2006 mentre, per la maggior parte degli italiani, il 56%, si è mantenuta sostanzialmente stabile; solamente una infima percentuale, il 5,9% ha percepito un miglioramento della propria situazione famigliare. Per quanto riguarda le aspettative, l’Eurispes ha rilevato il miglioramento dell’andamento dell’economia italiana nel corso del 2007: è in crescita la quota di quanti guardano al futuro con pessimismo (erano il 30,1% agli inizi del 2006 contro il 36,2% nel 2007). Il prof. Fara – continua il dott. Di Todaro - si è soffermato in particolare sul ceto medio che, nell’ultimo quinquennio, ha subito pesanti penalizzazioni sul piano economico e sociale, con una conseguente perdita d’identità: una percentuale superiore al 50% delle famiglie italiane, dispone di un reddito mensile inferiore a 1.900 euro, un dato che conferma il progressivo impoverimento di una fascia di popolazione che sino a qualche anno fa si considerava garantita e immune dai rischi prodotti dalla lunga congiuntura negativa dell’economia italiana. La crisi del ceto medio, però, non è provocata solo dal carattere meramente economico, ma deriva anche dal fatto che non riesce più a fare riconoscere e a rappresentare e difendere adeguatamente i suoi interessi e bisogni, la sue attese di crescita e di ruolo. Siamo di fronte ad una fenomelogia più complessa e profonda che trova la sua origine nelle trasformazioni epocali delle società occidentali. La prima fonte di preoccupazione per i cittadini, si rivela sempre dall’analisi dell’Istituto, è la criminalità organizzata che, nel 2007 ha visto crescere, sia pure di poco, la percentuale di coloro i quali ne sono preoccupati. L’analisi dell’Eurispes ha spaziato dal comportamento finanziario delle famiglie, al credito al consumo e l’indebitamento delle famiglie stesse che, nel 2007, risulterà in crescita, all’inflazione, alle strategie contro il carovita per finire al mutamento degli stili di consumo nell’ambito della famiglia stessa che, che nel 2007, risulterà in crescita, all’inflazione, alle strategie contro il carovita per finire al mutamento degli stili di consumo nell’ambito della famiglia stessa. Altri argomenti toccanti sono: la giustizia, la criminalità, la certezza delle pene, la penetrazione mafiosa che risulta al primo posto, gli omicidi, il sommerso mafioso, le intercettazioni, il sequestro e la confisca dei beni ai criminali. Oltre ai PACS, l’eutanasia e la fecondazione assistita, viene preso in considerazione anche il turismo procreativo, la clonazione terapeutica e il diritto alla genitorialità delle coppie gay. Per quanto attiene invece al welfare e alle pensioni, l’Istituto rileva che l’Italia è tra i paesi che destinano meno risorse alla spesa sociale mentre assumono un peso fortissimo, le spese e quella per gli anziani, il sistema pensionistico, invece, è tutto da riequilibrare. Il 46,7% degli italiani afferma che la propria fiducia nelle Istituzioni nel corso dell’ultimo anno è diminuita mentre su fidano abbastanza della Magistratura, meno di un terzo del Governo e del Parlamento e il 63,2% degli intervistati del nuovo Presidente della Repubblica. A conclusione del suo lungo intervento, il Prof. Gian Maria Fara conclude che “la dialettica, come metodo di spiegazione della realtà, ha fatto il suo tempo e a maggior ragione appare oggi inadeguata ad interpretare la complessità sociale ed economica. Siamo di fronte alla urgenza, non più rinviabile, di un cambiamento di metodo nell’approccio conoscitivo e interpretativo. Occorre, in buona sostanza, passare dalla dialettica alla dialogica. Il tempo è scaduto – continua il Presidente dell’Eurispes. O avremo il coraggio di tirarci su le maniche per mettere mano ad un programma di riforme strutturali e nello stesso tempo capire che, pur nella diversità dei ruoli, tutti siamo responsabili nel futuro di questo Paese o dovremmo arrenderci ad un progressivo, inesorabile declino”. L’augurio del prof. Fara è che la partita è ancora aperta e che è possibile invertire la rotta ed infine, esprime la propria fiducia nel Paese “che ce la può fare”.

La Redazione de il ”Palazzuolo” esprime, all’illustre Professionista, dott. Pasquale Di Todaro i sentiti ringraziamenti per il sevizio reso agli utenti, lettori e simpatizzanti del nostro Periodico Biscegliese. Con la speranza di averlo presto ospite presso la nostra Sede.

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